L’esito del referendum di Pomigliano, con un'affluenza al voto del 95%, ha visto prevalere i “sì” sui “no” che hanno ottenuto il 36%. Il fronte del “sì”, dunque, ha vinto, ma non ha sfondato. Con buona pace di Sacconi e Marchionne, questo è l’unico dato inequivocabile che pesa oggi e nell’immediato futuro. Anche rispetto alla paura della perdita del posto di lavoro, anche rispetto a un vergognoso ricatto, i voti andati al “no” superano la stessa presenza di iscritti nello stabilimento alla Fiom Cgil, l’unico sindacato confederale che si è schierato contro l’accordo, ed indicano così la possibilità che la lotta per arrestare la macelleria sociale in atto continui e si generalizzi in tutto il Paese. È bene ricordare che la consultazione si è svolta in un clima caratterizzato da pesantissime interferenze e pressioni, tre giorni prima dello sciopero generale del 25 contro la manovra di Tremonti per inaugurare da subito il nuovo clima da caserma e per sancire l’asse di ferro tra Confindustria e governo. Ecco, Rifondazione comunista dell’Umbria venerdì 25 giugno sarà presente a Perugia e a Terni a sostegno dello sciopero generale della Cgil non solo contro la manovra del governo che scarica sui soliti noti i costi della crisi, ma anche per sostenere quanti hanno votato “no” all’accordo di Pomigliano. Contro il governo, contro Confindustria, contro l’arroganza e la prepotenza, pensiamo che occorra costruire una risposta collettiva che individui nello sciopero generale soltanto l’inizio delle mobilitazioni.
Luciano Della Vecchia
Segreteria Regionale Prc Umbria
Responsabile Lavoro
Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago