Stefano Vinti
Assessore regionale alle opere pubbliche
Tra gli emendamenti in discussione al Senato è comparsa l’ipotesi dell’ennesimo ricorso, per fare cassa, a meccanismi premianti per coloro che non rispettano le regole e la legalità.
È vergognosa l’idea di ricorrere ancora una volta al condono fiscale e a quello edilizio. In particolare, l’emendamento proposto da alcuni senatori del Pdl propone di riaprire i termini per aderire al condono edilizio del 2003 e realizzare una maxisanatoria per tutti gli immobili e gli interventi realizzati fino al 31 marzo 2010.
L’apoteosi dell’abusivismo e dell’illegalità si raggiunge col prevedere la possibilità di sanare situazioni di abuso che erano state precedentemente bocciate e con l’allargare il campo del condono alle aree protette.
Il governo Berlusconi, dunque, premia chi aggira la legge e penalizza chi invece programma la riqualificazione urbana, migliora le nostre città e risponde alla grande domanda abitativa dei ceti sociali in difficoltà. L’edilizia residenziale pubblica, infatti, subisce dalla manovra economica tagli talmente estesi da metterne in serio pericolo la progettualità.
Il governo farebbe bene a trovare fondi per chi rispetta la legge, soddisfa un bisogno sociale, contribuisce al miglioramento del paesaggio urbano e costruisce secondo i moderni criteri di risparmio energetico e di sicurezza, e quindi a finanziare la realizzazione di case dell’edilizia pubblica, piuttosto che sanare abusi e interventi che troppo spesso si sono rivelati elemento di degrado urbano e fonte di pericolo per l’incolumità dei cittadini e la sicurezza dei territori.
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