Rifondazione comunista dell’Umbria condivide l’allarme lanciato dal segretario regionale della Cgil Mario Bravi sulla questione del lavoro nella nostra Regione. Si tratta di un tasto dolente – dal momento che è cresciuta l’area della disoccupazione, della sottoccupazione e della precarietà e non si arresta il ricorso alla cassa integrazione - che necessita un intervento urgente della politica regionale, con un piano regionale del lavoro all’altezza delle criticità della congiuntura economica.
La manovra economica del governo non facilita la ripresa per la nostra regione, anzi ci penalizza con i forti tagli ai trasferimenti, tanto che come sottolinea la Cgil se per ogni italiano il costo della manovra è di 87 euro, per gli umbri sale a 130 euro. L’intervento dell’esecutivo Berlusconi in realtà comprimerà gli spazi per lo sviluppo, rallentando la ripresa e le possibilità per l’occupazione, scaricando i costi della manovra sui lavoratori, i pensionati e i precari. Basti veder quanto graverà la manovra sui dipendenti pubblici e i lavoratori della scuola.
Il problema è che mentre il Governo Berlusconi negava la crisi economica e non faceva nulla, nel 2008-2009 il livello del reddito in Italia diminuiva del 6,3 per cento e la pressione fiscale aumentava per i lavoratori e i pensionati. Inoltre, nel 2009, per la prima volta negli ultimi 60 anni, le famiglie italiane hanno ridotto dell'1,8 per cento la spesa per consumi, e a conferma della diminuita capacità di spesa c’è il poco confortante dato che nell’ultimo decennio ogni cittadino italiano (neonati compresi) ha perso 360 euro l’anno.
La crisi finanziaria ed economica, che è grave e pesante, è stata presa a pretesto per tagliare salari, pensioni, sanità, assistenza sociale, istruzione e ricerca. E per mettere sotto attacco i diritti del lavoratori, frutto di decenni di lotte, sacrificati sull’altare della centralità dell’impresa come elemento di regolazione dell’intero sistema sociale.
Rifondazione comunista, al contrario, crede che al centro della politica e dell’intervento in economia ci debba essere il lavoro e l’occupazione. Per questo occorre ridurre le tasse ai lavoratori, difendere ed estendere i diritti del lavoro, contrastare la precarietà e creare buona occupazione, tassare rendite e grandi patrimoni, colpire con forza l'evasione fiscale, sottoporre a controllo le attività delle banche e del credito. E ovviamente opporsi alla “macelleria sociale della manovra economica del governo Berlusconi. Per questo saremo in piazza venerdì a Perugia e a terni, insieme alla Cgil e ai lavoratori in sciopero, per ridare forza e valore al lavoro.
Stefano Vinti
Segretario regionale Prc-Umbria
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