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Mentre il Governo Berlusconi negava la crisi economica e non faceva nulla, nel 2008-2009 il livello del reddito in Italia è diminuito del 6,3 per cento, il risultato peggiore tra quelli delle grandi economie avanzate". (Istat), la pressione fiscale è aumentata sui lavoratori e i pensionati. Inoltre, gli occupati sono diminuiti di oltre 500.000 lavoratori e negli ultimi 9 anni ogni abitante (neonati compresi) ha perso 360 euro all'anno. Nel 2009, per la prima volta negli ultimi 60 anni, le famiglie italiane hanno ridotto dell'1,8 per cento la spesa per consumi. Gli Stati membri dell'Unione Europea hanno speso centinaia di miliardi di euro di soldi pubblici per salvare quelle banche e istituzioni finanziarie che con le loro speculazioni hanno contribuito ad aggravare la crisi del capitalismo mondiale; questi soldi regalati dai Governi alle Banche adesso li vogliono recuperare dai ceti sociali più deboli. Questi pochi dati ci dicono che la situazione è insostenibile e che occorre fermare la “macelleria sociale” proposta dal governo con la manovra finanziaria. In Italia, infatti, i tagli della manovra correttiva del governo, che si sommano a quelli delle precedenti finanziarie, peggiorano la crisi facendola pagare a lavoratori, pensionati, giovani. Si tagliano salari, pensioni, sanità, assistenza sociale, istruzione e ricerca. Padroni e Governo approfittano della crisi per attaccare i diritti dei lavoratori. Stravolgono la Costituzione per aumentare il potere dei ceti dominanti. La Federazione della Sinistra si impegna per una svolta politica che ponga fine al predominio della rendita e del capitale finanziario rimettendo al centro i diritti e il lavoro. Per fare questo è necessario ridurre le tasse ai lavoratori, difendere ed estendere i diritti del lavoro, contrastare la precarietà e creare buona occupazione, tassare rendite e grandi patrimoni, colpire con forza l'evasione fiscale, sottoporre a controllo le attività delle banche e del credito. La Federazione della Sinistra invita tutte/i a sostenere e partecipare allo Sciopero generale della Cgil del 25 giugno e del 2 luglio 2010 Condividi