(di Paolo Petroni) (ANSA) - 'Ex Amleto', come indica il titolo, ovvero dall' 'Amleto' di Shakespeare, Roberto Herlitzka ha tratto tutte le battute del protagonista e le propone di fila con piccoli aggiustamenti, come un grande monologo al 'Teatrino delle 6': una eccezionale prova d'attore solitaria, che rivela un gran fascino e un senso che resiste e ci appartiene, oltre a un gioco in cui l'attore che recita Amleto e' anche Amleto che recita se stesso.
Herlitzka entra circospetto, guardandosi le spalle, e poi si rivolge direttamente al pubblico, come a annullare i confini tra palcoscenico e platea, tra fantasia e realta', nel piccolo spazio che il Festival, da sempre, dedica alle prove piu' innovative.
Appare subito incerto, insicuro, pieno di interrogativi, in maniera da far emergere quella vena comica che e' nella tragedia di Shakespeare. In scena solo una sedia e, appoggiati a terra, pochi oggetti, un flauto, uno specchio, una spada e un emblematico teschio, che pero' non verra' mai preso in mano. Anzi, il celebre monologo verra' detto in piedi sulla sedia, come una personale riflessione, piena di interrogativi, di dubbi e pause, sino al finale ''forse sognare'', che apre le porte al mistero e al dramma di un'altra dimensione.
E' questo un solitario dialogo, pieno di fantasmi, dalla madre a Orazio, oltre ovviamente al padre, con tutte le battute di Amleto in cui l'attore riporta le variazioni e i chiaroscuri di umore, l'ironia e il dramma, assieme all'emozione del vero che irrompe nei momenti piu' alti, dal dialogo con l'ombra del padre a quello con Ofelia sino alla assoluta e intensa scena della morte, col buio che cala su ''Tutto il resto e'....'' e il dito messo davanti alla bocca.
Un Amleto cosi' ridotto e' come ascoltare un'opera lirica eseguita in forma di concerto o eseguita su un'unico strumento, cosi' che concentra l'attenzione sul senso intimo del suo discorso e ne rivela le profondita', grazie anche all'uso di un'ottima traduzione, firmata da Alessandro De Stefani.
Herlizka ironico e melanconico, con la sua maschera aperta in una risata o chiusa, sconvolta nel dolore e dal dubbio inquietante, l'occhio vivace e le mani che si muovono misurate, dopo aver affermato di aver fatto questo per poter dire a d'aver recitato almeno una volta nella sua carriera le battute di Amleto, ce le fa arrivare come pochi attori italiani che ne sono stati interpreti negli ultimi decenni sono ricuciti a fare, facendoci sentire il piu' moderno personaggio di Shakespeare vivo accanto a noi e davvero nostro contemporaneo, che ci emoziona ma ci fa anche pensare.
'Ex Amleto' apre il Progetto Accademia, affidato da Giorgio Ferrara direttore artistico del Festival all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, che tutte le sere propone prove d'attore, saggi finali di allievi attori o registi, esercitazioni, omaggi a Aldo Trionfo e Leo de Berardinis, lezioni-incontri pubblici con personaggi come lo stesso Herlitzka, Pippo Delbono, Anna Marchesini, tutto mettendosi in gioco davanti al pubblico del Festival.
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