PERUGIA - Dovra' essere il tribunale dei ministri a occuparsi della posizione dell'ex responsabile delle Infrastrutture Pietro Lunardi, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta "cricca" degli appalti in corso a Perugia. Lo ha sostenuto il difensore dello stesso Lunardi, l'avvocato Gaetano Pecorella, sottolineando che sara' comunque il suo assistito a decidere se porre la questione.
''Da quanto abbiamo appreso, i reati che vengono ipotizzati - ha spiegato il legale - riguardano il periodo in cui Lunardi era ministro e dunque deve essere l'apposito organismo a giudicarlo ed eventualmente a concedere l'autorizzazione a procedere''. Pecorella ha poi spiegato di non conoscere nel merito le contestazioni fatte a Lunardi, poiche' nell'avviso di garanzia sono indicati solo i reati: 81 (continuazione), 110 (concorso), 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio) e 319 bis (circostanze aggravanti) del codice penale.
''Se il problema e' il finanziamento di due milioni e mezzo di euro a Propaganda Fide - ha sostenuto ancora Pecorella - i magistrati hanno preso un granchio, perche' si tratta di fondi erogati ogni anno per la ristrutturazione di beni di interesse culturale e artistico. Nel caso del decreto firmato da Lunardi e dall'allora ministro della cultura Rocco Buttiglione, si tratta di 82 ipotesi di intervento. Lo stesso finanziamento fu rinnovato nella legislatura successiva dal Governo di centro sinistra''.
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