TERNI - ''Non e' corretta e puo' generare confusione in pazienti con carcinoma della mammella'' l'informazione su un nuovo farmaco chemioterapico, il Caelyx, che secondo gli studi dell'Istituto europeo di oncologia di Umberto Veronesi ha attenuato gli effetti collaterali e non fa cadere i capelli. A sostenerlo e' il direttore della struttura complessa di oncologia dell'ospedale di Terni Fausto Roila. In una nota diffusa oggi, il medico ha spiegato che ''il Caelyx e' approvato nel carcinoma della mammella metastatico solo in pazienti con rischio cardiaco aumentato e quindi non puo' essere utilizzato in sostituzione dell'adriamicina o dell'epirubicina, che sono i famigerati farmaci 'rossi' responsabili della caduta dei capelli''. ''Cio' significherebbe suggerire - ha aggiunto - un uso del farmaco fuori indicazione con tutti i problemi di ordine legale, economico che questo comporta. Perche' non sono stati pubblicati studi di confronto tra il Caelyx e l'adriamicina e l'epirubicina che abbiano valutato efficacia e tossicita' a lungo termine di questi farmaci quando utilizzati come terapia preventiva in pazienti operate di carcinoma della mammella. Perche' il Caelyx, anche se meno dell'adriamicina e dell'epirubicina, puo' far cadere i capelli''. ''Sarebbe poi necessario - spiega Roila - fare uno studio su un ampio numero di pazienti per verificare se la ridotta caduta dei capelli comporti gli stessi benefici in termini di sopravvivenza globale degli altri due farmaci che hanno decenni di sperimentazioni alle spalle e decine di migliaia di pazienti trattate. Molte donne dopo aver letto l'articolo si sono precipitate presso i nostri ambulatori inutilmente preoccupate di non aver ricevuto il trattamento piu' efficace e meno tossico. Gravarle di questo stress - ha concluso Roila - non e' certo tutelare la loro qualita' di vita''. Condividi