Come ritenevamo e temevamo da tempo ormai, il futuro del Grifo ripartirà dalla D. L'azione di Covarelli, ovvero l’istanza presentata dall'ex proprietario del Perugia, per sospendere la vendita del compendio, che verrà discussa presso la Corte d’Appello giovedì, tanto inutile, quanto priva di speranze e di senso, secondo il nostro modesto parere, blocca di fatto il tentativo di Torello Laurenti, disperato, invero, ma ultima chance per non sparire dal calcio che conta, cioè quello professionistico. Il dispiacere è mitigato solo in parte dalla speranza che sia solo per poco tempo. Ormai, quindi, non resta che sperare nelle cordate locali, da sole o rafforzate da imprenditori di fuori regione. Auguriamoci, soprattutto, che si riesca a creare una società, forte economicamente, in grado di vincere subito la D; una società che si basi su rapporti sani e con unità di intenti, in quanto il prossimo campionato dovrà, gioco forza, essere solo la rampa di lancio per una risalita veloce, come ci insegnano altre società (Lucchese, per esempio) che hanno subito la nostra stessa sorte, ma che ora sono ritornate a respirare il profumo del professionismo. Tra le varie voci che si rincorrono, spunta di nuovo quella che riguarda due imprenditori toscani: il pisano Marco Barghigiani (che ha avuto quest’anno in gestione il settore giovanile del Viareggio) e il livornese Francesco Ferrante. Gli stessi che, assistiti dagli avvocati David Cerrini (tifernate) e Paolo Bartoli (perugino), lunedì 7 giugno avevano avuto un colloquio con il sindaco Wladimiro Boccali, dal quale colloquio, però era emersa l'impossibilità di ottenere quello che interessava ai due imprenditori oltre che la difficoltà di rilevare il Grifo in C, per i tanti motivi che conosciamo. C'è da augurarsi che, in questa circostanza, non si ripeta la storia delle cordate aspiranti al fallimento, le quali ci hanno inondato di belle promesse, formulando ipotesi di futuri mirabolanti, illudendo i tifosi e calpestando i loro sentimenti, per poi dileguarsi ai primi conti, quando i soldi veri da cacciare non potevano essere bigliettini di auguri natalizi. Comunque, anche in caso di serie D, di soldi ne serviranno, e tanti: non meno di due milioni di euro, tra versamenti a cauzione, acquisti di giocatori, ingaggi, spese di gestione dell'impianto e dei tecnici, personale e addetti vari … Vedremo chi tra gli imprenditori vicini al comitato di Biscotti – Chiavini e tra quelli intenzionati a formare un gruppo di una decina di imprenditori con quote da trecentomila euro ciascuna, la spunterà, (a meno di una fusione comune dell'ultimo momento), e si dimostrerà capace di ottenere dal Sindaco, ora più che mai coinvolto nelle scelte e tenuto d'occhio da parte della tifoseria, dell'opinione pubblica e degli avversari politici, il via per la rinascita del Grifo. PS: Forza Azzurri e Viva l'INNO di Mameli, alle cui note ci commoviamo, provando un forte sentimento di attaccamento ai colori verde-bianco-rosso. Grifagno - www.perugianelcuore.it Condividi