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NAPOLI - La notizia dell'avviso di garanzia per corruzione al cardinale Crescenzio Sepe scuote nelle fondamenta la curia di Napoli. A dieci anni esatti dalla conclusione dell'indagine che coinvolse il predecessore di Sepe, Michele Giordano, accusato di usura e poi assolto da ogni addebito, un altro arcivescovo di Napoli finisce in una inchiesta giudiziaria: da giorni si parlava di una sua testimonianza di fronte ai magistrati di Perugia per la vicenda dell'alloggio romano dato in uso a Guido Bertolaso, ma nessuno si aspettava che i rapporti di Sepe con alcuni altri personaggi coinvolti nell'inchiesta potessero trasformare l'ex potentissimo ''papa rosso'', come e' chiamato il prefetto di Propaganda Fide, in un indagato per la giustizia italiana. ''Il cardinale e' fuori sede'', dicono in queste ore concitate i suoi piu' stretti collaboratori, confermando la strategia del silenzio che sta caratterizzando finora le reazioni della diocesi alle notizie sull'inchiesta di Perugia. No comment anche dal portavoce di largo Donnaregina, e nessuna conferma sulla possibilita', sempre piu' concreta, che il card.Sepe cancelli gli appuntamenti pubblici dei prossimi giorni (una celebrazione religiosa domani pomeriggio per la Comunita' di Sant'Egidio e la presentazione lunedi' mattina di un progetto degli industriali per i minori a rischio) per evitare uscite in ore cosi' delicate e concentrarsi sulla lettura delle carte firmate dai magistrati. Tra i sacerdoti napoletani la notizia e' accolta con stupore e incredulita'. Si preferisce non commentare, in attesa di saperne di piu', e si spera che la vicenda giudiziaria possa avere comunque tempi brevi, in modo da far durare al minimo l'inevitabile tempesta mediatica e le sue ripercussioni sull'ordinaria attivita' pastorale. Quella stessa attivita' pastorale che Sepe, dal luglio 2006 arcivescovo di Napoli, ha improntato a uno stile immediato e ''popolare'', come ben sintetizza la frase in dialetto diventata da quattro anni il suo slogan: ''A Maronna v'accumpagna''. Un cardinale che non disdegna di parlare in napoletano, che ha iniziato il suo ministero in diocesi da un quartiere-simbolo come Scampia e che ha inventato iniziative religiose di grande impatto mediatico, dalle aste annuali di beneficenza per progetti sociali al grande falo' dei coltelli come segno contro la violenza, fino al pranzo di Natale per i poveri organizzato nei saloni dell'episcopio: la foto del card.Sepe che serve ai tavoli con tanto di grembiule sopra la veste talare e' di quelle che colpiscono l'opinione pubblica. Nei suoi quattro anni di episcopato c'e' stato spazio anche per accogliere Benedetto XVI, nell'ottobre 2007, per una intensa visita di una giornata a Napoli caratterizzata da un pranzo ecumenico, con i capi di diverse confessioni seduti intorno allo stesso tavolo. Pagine di un episcopato che da stasera, pero', deve affrontare una fase difficile e inattesa. Il cardinale Sepe, conosciuto come grande esternatore e comunicatore, sceglie la via del silenzio. Almeno per ora. Condividi