Il giorno dopo essere stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver molestato sessualmente 12 ospiti della Comunità Incontro, don Pierino Gelmini si è chiuso nel silenzio. A uno dei suoi difensori, l'avvocato Lanfranco Frezza, ha però confidato: ''la Comunità va avanti e vivrà sempre''. Il sacerdote, che ha ottenuto di essere ridotto allo stato laicale per difendersi al meglio, è in questi giorni in visita ai centri di recupero della Sicilia.
Stamani si è fatto portare i giornali ma ha preferito evitare commenti. ''Sono sereno e tranquillo. Proseguo nella mia missione'' ha comunque detto all'avvocato Frezza. Don Gelmini ha sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. Riferendosi alle accuse che gli sono state mosse dagli ex ospiti della Comunità, ha parlato - nei giorni scorsi in una nota all'ANSA - di ''nefandezze logiche, irriguardose del minimo di verosimiglianza''.
''Io ad 80 anni - ha sottolineato - sarei stato in grado di intrattenere rapporti sessuali non condivisi, tutte le sere con dei ragazzi, relazioni dalla durata di 20 minuti cadauna, per una attività sessuale complessiva di circa sei ore quotidiane (sic!)''. E tranquillo e sereno viene definito il clima oggi nella casa madre della Comunità a Molino Silla di Amelia.
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