PERUGIA - Dall'indagine in corso a Perugia sulla presunta cricca degli appalti emerge come Diego Anemone ''considerasse le societa' come cosa propria, disponendo in pieno di esse''. Lo ha scritto il gip Massimo Ricciarelli motivando il divieto applicato a quattro societa' del costruttore di contrattare con la pubblica amministrazione. Il giudice ha invece respinto la richiesta dei pm di nominare un commissario giudiziale. Provvedimento che riguarda 'Anemone costruzioni', 'Tecnocos', 'Redim 2002' e 'Appalti lavori progetti internazionale'.
Il gip ha comunque limitato il divieto di contrattare - si legge nel provvedimento - ''alla sola assunzione di appalti al di fuori di gare ad evidenza pubblica tali da garantire la concorrenza e la segretezza delle offerte''. Il giudice ha tra l'altro rilevato che i reati contestati nell'ordinanza nei confronti della presunta cricca ''siano stati commessi nell'interesse dell'intero sistema di societa' facenti capo all'Anemone e a concreto vantaggio delle quattro societa' cui la richiesta del pm si riferisce''.
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