bettona sequestro.jpg
di Daniele Bovi “Dottorini? Un completo ignorante, nel senso che ignora, e che dice cose che non esistono”. Quello contro l’italvalorista è solo uno dei tanti passaggi della conferenza stampa che l’intera giunta comunale di Bettona (destinataria nei giorni scorsi di un avviso di conclusione delle indagini per i noti fatti del depuratore) ha tenuto questa mattina per rispondere “alla grossa confusione fatta dai media” intorno agli ultimi sviluppi della vicenda sui liquami di Bettona. Una difesa a tutto campo dell’operato della giunta di centrodestra che parte da lontano, da 30 anni fa: “Noi – dice il sindaco Marcantonini – ci siamo comportati correttamente dopo aver ereditato una situazione vecchia di 30 anni. Per tutto questo tempo si sono buttati nei campi mille metri cubi di liquami al giorno: perché tutti sono rimasti zitti?”. DOTTORINI QUERELATO Sempre contro Dottorini poi, che nei giorni scorsi aveva invitato la giunta regionale a non trattare con quella bettonese sui temi della zootecnia, la giunta Marcantonini annuncia querela per le “sconsiderate dichiarazioni” del consigliere. “Volevo parlare con lui – ha detto stamattina Marcantonini – ma si fa prima a parlare col Papa: un suo segretario mi ha detto che mi avrebbe ricevuto mercoledì prossimo”. Troppo tardi per il Marcantonini furente che invita Dottorini a singolar tenzone (preferibilmente non nel fango): “Lo sfido – dice il sindaco – a fare un dibattito con me insieme a stampa e tv. Forse è solo male informato perché imbeccato da chi è stato protagonista del disastro ambientale (uno dei reati contestati nel luglio 2009 dalla magistratura, ndr)”. NOSTRI ATTI SEMPRE CORRETTI La linea difensiva della giunta di centrodestra invece si basa sulla “totale correttezza” degli atti adottati: “Secondo il pm – dicono – alcuni nostri atti sarebbero stati predisposti in maniera tale da favorire qualcuno. Quegli atti però erano così restrittivi e tesi alla salvaguardia dell’ambiente da essere impugnati dagli stessi allevatori”. Gli stessi atti poi, come precisato stamattina, sono stati giudicati legittimi anche dal Tar “proprio perché emanati nell’interesse primario della salute pubblica e a discapito dell’interesse personale”. In sintesi, secondo Marcantonini e soci, prima del loro arrivo la popolazione suina era pari a 80mila capi, “mentre con i nostri atti sono stati ridotti a 23mila”. La mazzata finale l’ha data la magistratura che con i suoi provvedimenti ha portato il numero di maiali a 10mila. Sempre secondo i membri della giunta poi “da quando ci siamo noi nell’ambiente non è stato disperso niente”. E poi, anche se fosse, “non è al Comune che spetta la funzione di controllo: noi siamo intervenuti con regolamenti stringenti”. Sul tema Bazzoffia cita il caso della fertirrigazione: “Dieci giorni prima degli arresti – dice – abbiamo ricevuto una comunicazione dell’Arpa in cui si diceva che la situazione era diventata ingestibile. Prima di allora, non abbiamo ricevuto nulla”. ATTACCHI POLITICI A non andare giù al vicesindaco Bazzoffia sono stati poi certi termini usati dai media: “Ho letto – dice – parole come ‘cricca’ ‘cupola’ e ‘banda’. Ricordo che sono indirizzate a noi senza alcun fondamento: noi non siamo indagati per disastro ambientale o associazione a delinquere”. Oltre a questo “giustizialismo lontano dalla deontologia professionale” qualcuno vede una manina che ha armato un supposto attacco politico. Marcantonini però smorza i toni: “Attacchi politici? Magari no, forse siamo più antipatici di altri”. LA RISPOSTA DI DOTTORINI E BRUTTI La risposta del duplex dipietrista in Consiglio regionale non si fa attendere. “Le minacce del sindaco di Bettona Lamberto Marcantonini e del vice-sindaco Valerio Bazzoffia non ci spaventano e non ci impediranno di continuare a difendere gli interessi che per noi sono prioritari: la tutela della salute dei cittadini e il rilancio di un'economia sana e compatibile con l'ambiente. Lo faremo con tutti gli strumenti che il nostro ruolo istituzionale ci consente, nel pieno esercizio delle nostre funzioni. Da oggi inoltre trasferiremo alla Procura della Repubblica tutte le informazioni di cui verremo in possesso”. “Su questa vicenda – aggiunge Dottorini - ci sono troppe cose che non tornano. Noi continuiamo a chiedere chiarezza e ribadiamo che non è edificante per un'amministrazione comunale essere coinvolta in uno scandalo di questa portata, per giunta con accuse gravissime, come riportato nella nostra interrogazione consiliare. Riteniamo quanto meno inopportuno che la Giunta regionale, per affrontare le strategie di rilancio della zootecnia in Umbria, prosegua l'interlocuzione con gli amministratori indagati. Quanto sostenuto nell’interrogazione che abbiamo presentato è supportato da documenti ufficiali ed è il frutto di una posizione politica che chiede di risolvere in maniera definitiva una vicenda tra le più gravi accadute in Umbria. La Giunta comunale – sostiene il capogruppo dell’Idv - non può tirarsi fuori dalle responsabilità per la situazione disastrosa che quel territorio è costretto a subire e dovrà chiarire la propria imbarazzante posizione non tanto a noi, ma alla Magistratura. A noi interessa che la popolazione di Bettona non corra alcun rischio e che la Regione sia in grado di progettare un futuro della zootecnìa umbra sostenibile e condiviso con le associazioni locali e i comitati dei cittadini”. “In attesa che la giustizia faccia il suo corso – aggiunge Dottorini - e augurando ai solerti amministratori bettonesi di dimostrare la propria estraneità dall'accusa di avere, come si legge dalle cronache, ‘intenzionalmente procurato a Codep un ingiusto vantaggio consentendo la prosecuzione delle attività illecite’, continuiamo a chiedere che la politica prenda atto di questo disastro ambientale senza precedenti, evitando di fare sconti a chi si è reso responsabile di questa situazione e ripensando completamente il comparto della suinicoltura in Umbria. Alla luce di quanto sta avvenendo, infatti - spiega il capogruppo dell’Idv -, le misure per la zootecnia contenute nel Piano di tutela delle acque approvato nell’autunno scorso già appaiono in tutta la loro inadeguatezza. In quell’occasione – conclude - solo l’Italia dei Valori votò contro un provvedimento inaccettabile, costruito sulle esigenze esclusive degli allevatori e senza prendere in considerazione le istanze dei cittadini”. “Pieno sostegno di tutta l'Italia dei Valori – dice poi Brutti in una nota - a Oliviero Dottorini che, in un grottesco ribaltamento di ruoli, viene messo sotto accusa dalla giunta comunale di Bettona, la stessa finita sotto inchiesta per l'inconcepibile gestione dei liquami provenienti dagli allevamenti suinicoli. Tutta la compagine Idv intende andare a fondo della questione, interessando la Procura della Repubblica in caso di ulteriori violazioni. Anziché apprezzare l'unica voce sensibile al problema nella precedente legislatura – conclude Brutti - l'amministrazione comunale alza la voce nel tentativo di mascherare le sue lacune. Purtroppo per loro sono lacune che puzzano lontano un miglio”. Condividi