PERUGIA - Si intitola ''Non dimenticare chi dimentica'' un progetto al quale partecipa anche il Comune di Perugia, dedicato all'Alzheimer, malattia gravissima, il cui decorso pero' puo' essere rallentato. I ''laboratori di stimolazione cognitiva'' sono un efficace strumento, soprattutto in una fase precoce, e si aggiungono ad una serie di strutture e servizi che accompagnano il malato e le famiglie lungo tutto lo sviluppo della patologia. Titolo significativo del progetto, ''Non dimenticare chi dimentica''. Oggi se ne e' parlato in una conferenza stampa promossa dall'Ama (Associazione malattia di Alzheimer Umbria). Partner del progetto, con la stessa Ama ed il Comune, sono la Azienda sanitaria locale n.2 e Asad-Gestione servizi socio-sanitari ed educativi. Importante - riferisce una nota del Comune - il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Il sindaco, Wladimiro Boccali, ha sottolineato due punti: il ruolo delle ''infrastrutture immateriali'', quali i servizi socio-sanitari, nella crescita civile della citta', e l'allarme ''per la manovra del governo che rischia di far chiudere anche il meglio della rete dei servizi''. Serena Amici, neurologa, ha spiegato che la demenza lieve puo' essere affrontata con successo dalla riabilitazione cognitiva, che permette di rallentare il decadimento. E' uno strumento dalle ''potenzialita' immense'', contro quella che sempre piu' si presenta come una malattia sociale destinata ad aumentare per numero di casi anche per l'aumento dell'eta' media (dopo gli 80-85 anni, ne viene colpita una persona su tre). In Italia, attualmente, i malati sono circa 1 milione. La stimolazione cognitiva offre ai malati nella fase iniziale della patologia un supporto adeguato per rallentarne il decorso, stimolando il paziente a prendersi cura di se', a mantenere e, dove possibile, potenziare le abilita' residue, ovvero quelle che la malattia ha, al momento, risparmiato. Condividi