PERUGIA - La Regione ''elabori un piano per la zootecnia sostenibile in Umbria, coinvolgendo i cittadini e abbandonando ipotesi che non tengano conto dell'equilibrio ambientale e territoriale'': torna a chiederlo il capogruppo Idv in consiglio regionale, Oliviero Dottorini, secondo il quale per l'Umbria serve ''una zootecnia basata su marchi e certificazioni, su una filiera corta e di qualita', integrata con il territorio, capace di qualificare i nostri prodotti tipici e di generare valore aggiunto''. Commentando - in una nota - la notizia dell'avviso di conclusione indagini per la vicenda del depuratore di Bettona, Dottorini (che sull'argomento ha gia' presentato un'interrogazione) sollecita per la zootecnia umbra ''uno stop chiaro agli allevamenti in regime di soccida, notando l'effetto perverso di allevare non per una filiera alimentare, ma per produrre il liquame necessario all'innesco della formazione di biogas. Solo dopo avere individuato modalita' di allevamento compatibili con il territorio e con la salute sara' possibile ripartire con le attivita' e con gli impianti di depurazione che, per quanto ci riguarda, dovranno essere aziendali e non sovradimensionati rispetto alla nuova programmazione produttiva''. Per l'esponente Idv, infine, ''adesso occorre recuperare la fiducia della popolazione e sgombrare dai tavoli della politica ogni ipotesi di soluzione pasticciata, magari finalizzata a rimettere in pista pratiche che gia' troppi danni hanno fatto all'ambiente e all'economia dei nostri territori''. Condividi