imprese.jpg
ROMA - Riprende ad espandersi la business community italiana. Nei primi 5 mesi del 2010 l'anagrafe delle imprese tenuta dalle Camere di commercio ha registrato un bilancio positivo per 17.235 unita' tra nascite e cessazioni, come risultato del saldo tra le 200.652 imprese neonate e le 183.417 che nel periodo hanno cessato l'attivita' (+0,28%). Un dato che segna un'inversione di tendenza marcata rispetto al periodo gennaio-maggio dello scorso anno, periodo caratterizzato dall'esplosione della crisi internazionale: nei primi cinque mesi del 2009, infatti, si registrarono circa 14.000 aperture in meno e oltre 14mila chiusure in piu' rispetto al 2010. Recupero delle dinamicita' delle iscrizioni e forte diminuzione delle chiusure hanno determinato tra gennaio e maggio di quest'anno un tasso di crescita dello stock delle imprese pari al 0,28% (contro il -0,18% fatto registrare nello stesso intervallo di tempo del 2009), portando il numero delle imprese presenti nei registri camerali, a fine maggio, al valore di 6.087.288 unita'. E' questo il quadro di sintesi che emerge dai dati mensili sulla nati-mortalita' delle imprese italiane fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione statistica condotta per Unioncamere da InfoCamere, la societa' consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane. Nel complesso, l'area geografica che piu' delle altre ha contribuito al saldo del periodo e' stata il Nord-Ovest, con 6.832 imprese in piu'. In termini relativi, e' stato invece il Centro (+0,53%) a far segnare la crescita piu' dinamica. Puglia, Liguria, Friuli e Molise le regioni che, tra gennaio e maggio, hanno chiuso i conti dell'anagrafe produttiva con il segno rosso facendo registrare rispettivamente un saldo di 180, 164, 97 e 37 unita' in meno. In valore assoluto, i bilanci migliori sono stati quelli della Lombardia (5.655 imprese in piu'), del Lazio (+4.268) e della Toscana (+1.471). Oltre ''quota 1000'' si attestano anche il Piemonte (+1.331). In termini relativi, la regione piu' dinamica e' il Lazio (+0,72%), seguita da Lombardia (+0,59%) e Umbria (+0,48%). In generale, tutte le 20 regioni italiane hanno fatto registrare un tasso di crescita migliore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Condividi