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di Marco Casavecchia Dopo la cordiale telefonata di Piero Santarelli, avvenuta durante la trasmissione "A tutto campo", andata in onda dagli studi di Umbria TV ieri sera, e condotta dal bravo Luca Rutili, ci pervade uno strano senso di angoscia; invece che sentirci in qualche modo sollevati dall'esistenza di pur minime possibilità di un salvataggio del Grifo, in extremis, in Lega Pro, accusiamo un senso di angoscia e ci sentiamo completamente svuotati di ogni minima speranza che vada in porto quell'operazione "Lazzaro – Perugia" così ben definita da Daniele Bovi su Umbria Left. Sarà forse perché, quasi come fosse una risposta immunitaria, ormai provati da tante delusioni, il nostro organismo reagisce producendo anticorpi contro le illusioni, o sarà perché alla nostra età non crediamo più né a Mago Zurlì né alla Fata Turchina, ma ci riesce difficile credere ancora. Sia chiaro, non mettiamo in dubbio né la capacità finanziaria della Fincassia, né la serietà di Santarelli e del C.d.A della stessa società, tanto meno la parola del DS Accardi, uomo di calcio e di indubbia competenza, quello che non ci fa sperare in un lieto fine o nella resurrezione del Grifo-Lazzaro, sono, come ha ben illustrato lo stesso Santarelli, i tempi estremamente contingentati. "Tempus fugit" sostenevano i latini, e mai come in questa circostanza i giorni, le ore, e persino i minuti sono volati senza che nulla di positivo accadesse. L'avvocato Biscotti ha paragonato la situazione del Grifo a quella di una squadra che si sta giocando i minuti di recupero di una partita che sta perdendo, deve pareggiare e poi sperare di vincere. Difficile anche se non impossibile. Ma al Perugia di questi tempi non riuscivano le cose semplici, figuriamoci quello che appare un vero miracolo biblico. Il tempo è tiranno, ci è ostile e, probabilmente, ci negherà la gioia di vincere questa partita, lasciandoci l'amaro in bocca e la morte nel cuore, come capita al tifoso che vede l'arbitro portare il fischietto alla bocca, per il triplice fischio finale, cosciente delle occasioni sprecate dalla sua squadra che perderà l'incontro, e magari la coppa. Sono state le parole dello stesso sig. Santarelli a farcelo intuire, troppo poco il tempo per riunire un C.d.A, ricapitalizzare, correre a Perugia, dal notaio, per formare una società, ed espletare tutte le procedure legali e tecniche per iscrivere il Perugia entro la data del 28 giugno. È stato onesto e corretto, non ha voluto illudere nessuno e non ha fatto affermazioni avventate o promesse iperboliche. Ha raccontato i fatti e con crudezza presentato il quadro della situazione. Una cosa, tuttavia, è emersa inquietante tra le righe: qualcuno gli ha fatto perdere quattro giorni importanti. Non ne ha voluto fare il nome, ma a molti è sembrato intravedere in questa persona un membro di quella che potremo definire la "Setta del partito della D". Una sorta di "Loggia del leopardo", di papà Cunninghams, come appariva nella serie televisiva Happy days, che avrebbe operato affinché si consumasse la fine del Grifo, per poter ripartire dai dilettanti. Fantasie? Fantascienza? Fantahorror? … con questo caldo gradiremmo una Fanta e basta. Buon Grifo a tutti, se ce ne sarà uno lunedì. Condividi