PERUGIA – Riportare l’Ipogeo dei Volumni – la intatta necropoli etrusca scoperta a Ponte San Giovanni – tra la gente comune, lasciando così la gabbia dorata degli addetti ai lavori. E’ questa la volontà emersa nella seconda giornata del Convegno sui 170 anni delle scoperta della necropoli svoltasi nella Sala della Giunta della Provincia di Perugia.
Nella mattinata gli studiosi internazionali – e rigorosamente multidisciplinari – hanno dimostrato ancora una volta l’unicità del sito dei Volumi. La struttura sicuramente – come emerso nel convegno – riprendeva i modelli dell’abitazione degli etruschi, con i suoi arnesi della vita quotidiana e i suoi ritmi. Addirittura chi ha progettato, all’epoca, la necropoli ha lavorato sui travi scavando delle finte deformazione, come se causate dal tempo, per rendere l’Ipogeo simile alle antiche abitazioni. Un segnale importante questo per le famiglie che avevano commissionato i lavori perché ne dimostrava all’appartenenza dinastica al territorio.
Il relatore estruscolo Roncalli, un passato come docente dell’Università di Perugia e un presente alla Federico II di Napoli, ha dimostrato come l’Ipogeo dei Volumni faccia parte di diritto alle grandi scoperte che hanno cambiato la storia. “Ricordo che questo sito faceva parte dell’itinerario del cosiddetto Viaggio in Italia che intraprendevano i grandi intellettuali europei”: ha concluso Roncalli.
Uno speciale saluto agli studiosi è stato portato nella mattinata dal Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi: “Con rammarico devo dire che un sito eccezionale come quello dei Volumni non rientra nel bagaglio di informazioni storiche che molti insegnanti danni ai nostri figli. Dobbiamo dunque invertire la marcia: aumentare le informazioni per la formazione dei nostri giovani e per intercettare quei flussi turistici di un livello superiori, culturalmente parlando”.
Durante il convegno si è parlato anche della tutela del bene storico. “Il degrado dei beni culturali -Valter Violanti Presidente del Progetto MAMBA della LUniASM (Libera Università Telematica Arti e Scienze Moderne) - è un fenomeno irreversibile che può essere solo ritardato. Un corretto monitoraggio del microclima contribuisce fortemente a ritardare il degrado.I sistemi di controllo dei parametri ambientali rivestono un ruolo fondamentale nell’opera di prevenzione, costituendo il primo indicatore di anomalie. Presso l’Ipogeo dei Volumi è realizzato il monitoraggio del microclima nell’ambito del progetto di ricerca MAMBA della LUniASM che attesta un sostanziale stato di conformità ambientale.”
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