di Daniele Bovi
Mentre in serata partirà da piazza del Circo la manifestazione non solo dei tifosi ma di tutta la città interessata a tener vivo lo sport professionistico, per il Grifo c'è ancora qualche giorno per l' “operazione Lazzaro”. Se la squadra di calcio della città infatti appena due giorni fa sembrava morta e sepolta dopo l'asta andata miseramente deserta, qualche ora di speranza per farla alzare e camminare ancora c'è e sta (quasi) tutta nelle mani del duo formato da Paolo Santarelli e Stefano Mongiardini. Ossia i due soci della finanziaria romana Fincassia che oggi pomeriggio hanno salito le scale di palazzo dei Priori per incontrare il sindaco e avere ulteriori delucidazioni intorno alla situazione della società. Insieme ai due c'erano gli altri due componenti del cda della società e Giuseppe Accardi, ex giocatore presente oggi a Perugia come consulente sportivo ma che in futuro, in caso di buon esito dell'operazione, non ricoprirà il ruolo di ds. Un procuratore che ha nel portafoglio numerosi giocatori e che potrebbe quindi dare una mano per la costruzione della squadra.
“Non voglio illudere nessuno” dice Santarelli alle 15.45 dopo un incontro durato poco più di mezz'ora e definito “costruttivo”. I punti cardine intorno a cui gira il ragionamento dell'imprenditore romano sono tre. Il primo riguarda la questione stadio. A Santarelli non interessano né cittadelle né centri commerciali dentro al Curi ma “una gestione completa della struttura anche per eventi extrasportivi” come concerti o altri tipi di manifestazione. Una richiesta fatta oggi al sindaco e che verrà formalizzata lunedì mattina. “Non si può gestire il Perugia calcio – dice sempre Santarelli - solo con i tifosi o con gli sponsor, uno stadio ti permette di mettere in atto anche altri tipi di eventi”.
Il secondo punto riguarda i giocatori: “Vogliamo capire – dice Santarelli – la situazione dei giocatori dopo il fallimento, se sono dentro o fuori. Comunque so che hanno tenuto un atteggiamento professionale e positivo anche dal lato umano. In caso vorrei un incontro con loro”. Nella definizione del quadro relativo a giocatori e debito sportivo un ruolo di primo piano lo ha ricoperto l'attuale ds del Perugia, Sandro Marcaccio, che oggi si è intrattenuto a pranzo con Santarelli e soci insieme anche a quello che è stato il trait d'union tra Accardi e gli imprenditori romani, ossia il ds dell'Orvietana Fabrizio Mortolini. Il terzo punto riguarda invece le carte relative al vecchio Perugia di Covarelli (in particolar modo i bilanci) che Santarelli e soci hanno recuperato in un secondo incontro avvenuto nel pomeriggio nello studio dell'avvocato Walter Biscotti, legale di riferimento del comitato dei tifosi per il quale era presente Luca Chiavini. L'imprenditore romano inoltre è tuttora in corsa per l'acquisto della Reggiana: un capitolo, riferisce Santarelli, “non ancora chiuso”.
Per la buona riuscita dell'operazione i tempi sono fondamentali. In poche ore (una decisione Santarelli la prenderà entro domenica sera) c'è da capire se è il caso o meno di fare un investimento da circa sei milioni di euro. L'interesse intorno alla situazione del Perugia si è riacceso in particolare cinque o sei giorni fa: “Non credevamo – dicono dall'entourage di Santarelli – che l'asta in una piazza così importante andasse deserta. A noi però fino a pochi giorni fa erano state riferite cifre molto più alte”. Se il cda della Fincassia darà il suo ok lunedì mattina verrà presentata la lettera con la richiesta di concessione al sindaco e contemporaneamente si andrà in Figc per avere una parola definitiva su costi e modalità dell'operazione. Martedì invece l'appuntamento, in teoria, è al tribunale per depositare i 500mila euro in assegni circolari e chiedere l'indizione di una nuova asta in tempio brevissimi stimabili in 24-48 ore. Da lì ci sarebbero altri 9-10 giorni di tempo per completare le pratiche e dare una nuova vita a Lazzaro.
Nella mattinata di oggi invece in città era presente anche il professor Di Marzo, una delle figure forti che il comitato “Io sto con il Grifo” ha dalla sua parte in vista dell'azionariato popolare da attivare solo nella malaugurata ipotesi che anche l'operazione Santarelli fallisca. Durante una “vasca” in corso Vannucci Di Marzo ha incrociato il sindaco Boccali e da lì è nata una breve chiacchierata. I tifosi però per il momento di serie D non vogliono sentir parlare. Nessuna illusione né facili entusiasmi intorno all'imprenditore romano, ma finché anche l'ultima fiammella non si spegne tutti gli sforzi li vogliono indirizzare per il salvataggio della categoria.
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