PERUGIA - Quarantanove anni e mezzo di reclusione e un'assoluzione per insufficienza di prove: questa la richiesta del pubblico ministero Claudio Cicchella al termine della sua requisitoria nel processo a 11 imputati (tra cui il titolare di un negozio d'antiquariato) accusati di associazione per delinquere e ricettazione perche' ritenuti responsabili dei furti subiti dall'imprenditore eugubino Carlo Colaiacovo dal 2001 al 2005. L'imprenditore, parte civile nel processo attraverso il suo legale Ubaldo Minelli, ha chiesto un risarcimento di 300 mila euro. Tra i beni sottratti dalla residenza della famiglia Colaiacovo a Gubbio e finiti sul mercato illegale ci sono - secondo l'accusa - oggetti d'antiquariato risalenti al XVI secolo, orologi, orecchini in oro con 180 brillantini incastonati, pellicce, servizi di posate d'argento e oggetti elettronici. Insieme - e' detto nel capo d'imputazione - a un dipinto dei primi dell'Ottocento raffigurante una Madonna e un altro di una battuta di caccia. Condividi