di Daniele Bovi
Il 9 giugno 1901 (un’altra scuola di pensiero dice 1905) il Perugia veniva fondato, il 9 giugno 1996 il Perugia festeggiava una promozione in serie A, il 9 giugno 2010 un crudele scherzo del calendario ha voluto che la realtà sportiva più importante dell’Umbria sprofondasse nelle categorie dilettantistiche dopo 52 anni di onorata arte pedatoria tra i professionisti. Lì dove è stata spinta a forza dalla gestione fallimentare di Leonardo Covarelli e da mesi, tanto per parafrasare quanto detto oggi dal sindaco Boccali, di “millantati crediti, progetti improbabili e soldi che esistevano solo sulla carta”. Straccia aggiungiamo noi. E dire che fino all’ultimo, fino alle 10.30 di ieri mattina, l’immobiliarista di Gualdo Cattaneo Torello Laurenti c’ha provato. Un po’ per i tempi ristretti (ristrettissimi) con i quali si è cercato di mettere in piedi l’operazione, un po’ perché un conto sono le chiacchiere fatte in tv e un altro le firme sugli assegni (non postdatati o cabriolet, grazie abbiamo già dato), a mezzogiorno di ieri nella cancelleria del tribunale di Perugia non s’è presentato nessuno. “Qui – dice a giornalisti e fotografi Umberto Rana, il giudice che ha firmato la sentenza di fallimento – stamattina abbiamo visto solo voi”. Così come non ha visto nessuno intorno al suo progetto Torello Laurenti. L’unico soggetto affidabile, come ha riferito ieri pomeriggio il sindaco duramente contestato fuori da palazzo dei Priori, che si sia presentato in questi giorni. “Non è andato nulla” dice un Laurenti scorato a mezzogiorno di ieri nello studio dell’avvocato Pauselli, a pochi metri dalla sede del tribunale. “Io sono coerente, sei milioni ce l’ho ma non posso andare tra sei mesi di fronte alla città e dire che ho fallito. Ho passato nell’ultimo mese 18 ore su 24 a lavorare sul Perugia. Un imprenditore doveva portare stamattina 2,4 milioni ma poi non s’è fatto nulla e alle 11,20 ho detto a Luca Pauselli ‘Basta così’. Ho sentito 40 persone nell’ultimo mese, pure ieri ho offerto a quattro persone di entrare nell’affare con 600mila euro. Bastavano 2,4 milioni ma tutti rispondono che è un momentaccio, c’è la crisi. Poi provavo a richiamare e non rispondevano più”. L’ultimo disperato tentativo c’è stato nella notte tra lunedì e martedì, quando al relais di Laurenti a Marcellano c’era “un grande costruttore di Roma: in un giorno però – spiega Laurenti – mi ha detto che non avrebbe potuto trovare quanto serve. Una risposta me la dà domenica”. Troppo tardi o forse no, perché l’ultimissima chance potrebbe essere quella di trovare nel giro di pochissime ore quanto serve per poi presentarsi dal curatore fallimentare. “Visto che l’interesse del curatore – dice ad Umbrialeft nella tarda serata di ieri l’avvocato Pauselli – è quello di tutelare i creditori, anche se saremmo di fronte ad una procedura anomala credo sia tecnicamente possibile”. “Non avrei mai pensato – conclude Laurenti – di arrivare ad oggi e non concludere l’operazione”. Un appuntamento mancato che ha scatenato le ire dei tifosi che ieri pomeriggio hanno stazionato sotto palazzo dei Priori. Un clima carico di tensione fino a quando Boccali non scende circondato dalle forze dell’ordine per una mezz’ora di confronto acceso e di contestazione dura da parte dei tifosi. Il comitato “Io sto con il Grifo” invece, che sta mettendo mano da tempo ad un progetto di azionariato popolare (da attivare solo nel caso, purtroppo verificatosi, di serie D), dovrebbe riunirsi già nei prossimi giorni proprio per esporre nel dettaglio il progetto.
Recent comments
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago
12 years 13 weeks ago