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“Questi tagli sono la più feroce forma di tassazione per i ceti medi e popolari, mentre si ripete la litania stucchevole secondo cui non si mettono le mani nelle tasche degli italiani”
Dalla Puglia il Governatore Nichi Vendola respinge in blocco “la filosofia” delle misure su regioni ed Enti locali, “mentre si mantiene il tabù sulla fiscalità”.
In tutta Europa, però, i governi tagliano la spesa per fare fronte alla crisi.
Ma le misure della manovra peggiorano il problema, e sono recessive soprattutto al Sud. Il pubblico impiego nel Mezzogiorno pesa quatto o cinque volte in più che al Nord, la sanità in Lombardia vale il 4% del PIL, in Puglia il 12%. Il tutto senza che si pensi a qualche forma di tassazione delle ricchezze e delle rendite.
Tornando ai tagli, in un quadro di sacrifici chiesti a tutti i livelli, non pensa che sia difficile abbassare il conto per le regioni?
I tagli ai ministeri rimbalzano sui territori, che devono subire un doppio sacrificio; e la stretta alle regioni significa una stretta ulteriore ai servizi.
Non ci sono sprechi da tagliare?
La Puglia ha solo 3 mila dipendenti; in un bilancio da 9 miliardi , 8 sono per la sanità il resto va in spese fisse, stipendi e servizi. E’ ovvio dove vanno ad agire i 400 milioni in meno.
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