Giovani Comunisti Torgisno
ì“Guerra all’uso degli stupefacenti e all’abuso dell’alcol, prevenzione dello spaccio, contrasto ai reati contro il patrimonio. Sono queste le direttrici lungo le quali si sta muovendo l’azione delle forze dell’ordine”. Parole forti, che colpiscono e sicuramente d’impatto. Resta però da valutarne la reale efficacia specie se siffatte frasi non si riferiscono ad un tessuto sociale profondamente lacerato e contaminato da infiltrazioni mafiose come può essere ad esempio quello di Scampia o del quartiere Zen di Palermo, bensì alla tranquilla e pacifica Torgiano.
Certo, non bisogna chiudere gli occhi e pensare che la città del vino sia un’oasi felice non coinvolta nel “giro” di sostanze di alcun genere, e che i suoi abitanti siano tutte anime candide completamente disinteressate al consumo di tali sostanze. Il problema che si pone non è tanto quello di disquisire sui risaputi e comprovati danni legati all’assunzione di sostanze, bensì quello di individuare la migliore soluzione per prevenire e ridurre i rischi, diretti ed indiretti, legati al consumo.
A Torgiano, cittadina definita dallo stesso Comandante dei Carabinieri, Mario Lisi, nell’articolo a loro dedicato all’interno del periodico Torgiano News, “comune vivibile e che, per il momento, sembra immune da grandi fenomeni criminali” si è comunque scelto di seguire la via della repressione. Ed ecco che così, forse anche frutto della brusca sferzata a destra nell’ultima tornata elettorale comunale, nella città del vino sono spuntati posti di blocco a qualsiasi ora del giorno e della notte, costose trasferte, per le malandate casse delle forze dell’ordine, all’ospedale di Assisi per sottoporre gli automobilisti al test antidroga, ritiri di patenti e confische di auto.
Se otto patenti ritirate nel solo mese di febbraio ad automobilisti ,colti alla guida sotto l’effetto di droga e/o alcol, sono un dato sui cui riflettere, è altrettanto vero che molto più numerosi sono stati i casi di controlli e test poi risultati negativi. Test che comportano, oltre all’evidente imbarazzo provocato dall’essere trasportati sull’auto delle forze dell’ordine, anche un evidente dispendio sia in termini di risorse umane, che potrebbero invece essere impiegate nella prevenzione di problemi maggiormente avvertiti dalla popolazione locale, che di pubblici denari.
Riteniamo che i problemi non si risolvano “colpendo a casaccio nel mucchio” e attuando una politica repressiva fine a se stessa. Quello legato al consumo di sostanze è un problema che richiede un approccio ed una sensibilità diverse. Innanzitutto riteniamo debba essere sostenuta e valorizzata nei fatti una politica di sensibilizzazione rivolta ai giovani. E’ necessario informare, in special modo le generazioni più giovani, sui rischi connessi all’utilizzo delle varie sostanze. E’ inoltre indispensabile promuovere una maggiore sinergia fra l’apparato politico e le strutture sanitarie locali.
Ma la politica scelta dall’amministrazione sembra invece andare in tutt’altra direzione. Riteniamo altresì che per prevenire le così dette “stragi del sabato sera”, la soluzione migliore sia quella di promuovere ed incentivare l’uso di mezzi pubblici anche nelle ore notturne, prevedendo specifiche corse. Ma anche in questo caso dobbiamo purtroppo constatare che le scelte sin qui operate dalla nuova giunta comunale hanno invece penalizzato il ruolo e il compito della pubblica amministrazione, così come testimoniano i tagli apportati al trasporto pubblico.
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