In un interrogatorio videoregistrato il 31 marzo scorso, Luciano Aviello, 41 anni, collaboratore di giustizia, ha riferito ai difensori di Amanda Knox che ad uccidere Meredith Kercher sarebbe stato suo fratello Antonio. Lo rivela il settimanale Oggi, in edicola da domani, che ha diffuso una anticipazione. Per il delitto della studentessa inglese Rudy Guede è stato condannato a 16 anni di reclusione nel processo d'appello, mentre a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox sono stati inflitti 25 e 26 anni in primo grado. Tutti si proclamano comunque innocenti. ''A uccidere Meredith, la sera del primo novembre 2007, è stato mio fratello. Amanda, Raffaele e Guede sono innocenti. Lo so perché è stato mio fratello a confessarmi l'omicidio e a consegnarmi il coltello ancora sporco di sangue e un mazzo di chiavi. Li ho nascosti sotto un muretto, dietro casa mia, coprendoli con terra, gesso e calce. Se il Tribunale di Perugia si deciderà ad ascoltarmi, sono in grado di far ritrovare l'arma del delitto e quelle chiavi'' ha sostenuto Aviello, secondo quanto riferito dal settimanale. Il collaboratore di giustizia (17 anni di carcere alle spalle per reati di camorra, e altri ancora da scontare) - è detto ancora nella nota di Oggi -, ha scritto tre volte al presidente della Corte d'assise di Perugia che non ha però accettato la sua testimonianza. I difensori della Knox hanno quindi chiesto che Aviello venga ascoltato nel processo di secondo grado, allegando ai motivi di appello il verbale della testimonianza raccolta nell'ambito delle indagini difensive. La data del processo d'appello a Sollecito e alla Knox non è stata ancora fissata. "Queste dichiarazioni - dice ad Affari Italiani l'avvocato di Guede Walter Biscotti - c'erano già negli atti, non sono una cosa nuova. Dal mio punto di vista sono frasi prive di fondamento. Non mi voglio illudere e non voglio far illudere nessuno. La popolazione carceraria è piena di gente che conosce almeno gli autori di metà degli omicidi commessi in Italia. E queste lettere scritte da Aviello erano già a disposizione negli atti. Non è cambiato nulla insomma. Se la difesa di Amanda le ritiene però utili per la difesa chiederà la testimonianza del collaboratore. Ma per ora, viste le condanne, non ci sono tracce di altre persone". Condividi