PERUGIA - Un albanese di 23 anni e' stato arrestato dalla squadra mobile di Perugia per avere indotto a prostituirsi, tentando anche di ucciderla, una giovane ungherese incontrata sulla riviera romagnola e convinta a seguirlo nel capoluogo umbro con la promessa di farla lavorare. Dalle indagini e' invece emerso che la straniera era stata segregata in un appartamento della citta'. Qui - secondo l''accusa - l''albanese avrebbe anche cercato di farla precipitare da una finestra dopo averle legato una cinta al collo. Era stata la stessa giovane a liberarsi e a dare l''allarme. L'albanese e' accusato di tentativo di omicidio, sequestro di persona e induzione alla prostituzione. La giovane ungherese, di 20 anni, e' stata notata da un poliziotto in borghese lungo via Settevalli nella notte tra sabato e domenica mentre si stava allontanando scalza e piena di lividi dall'appartamento in cui - e' emerso dalle indagini - era rimasta segregata per giorni. La straniera ha riferito all'agente delle promesse di un lavoro che gli avrebbe fatto Elsid Balliu, l'albanese che aveva conosciuto giorni prima sulla riviera romagnola e con il quale si era fidanzata. Una volta arrivata a Perugia, pero', alla ventenne - in base alla ricostruzione fornita oggi dalla squadra mobile in una conferenza stampa - era stato ripetutamente chiesto di prostituirsi ma lei si era opposta. Tanto che l'albanese piu' di una volta - secondo l'accusa - l'avrebbe picchiata. In una circostanza - hanno spiegato il dirigente della squadra mobile di Perugia, Giorgio Di Munno, e il sostituto commissario Monica Napoleoni che ha coordinato l'indagine - Balliu ha legato una cintura al collo della vittima tentando di farla precipitare dal terzo piano del palazzo in cui era prigioniera. La giovane e' pero' riuscita a salvarsi rimanendo aggrappata al letto della stanza. In base alla descrizione del presunto aggressore fornita agli investigatori l'indagine della terza sezione della squadra mobile si e' concentrata su Balliu che e' risultato clandestino. Condividi