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GUBBIO - La Giunta Comunale nella seduta del 27 maggio scorso ha deciso di ricorrere di fronte alla Commissione Europea contro il gasdotto Massafra-Minerbio. Nel ricorso si chiede alla Commissione di voler verificare l'avvenuto rispetto o meno delle direttive europee in materia di valutazione ambientale strategica, salvaguardia habitat naturali e semi-naturali, fauna e flora e di valutazione di impatto ambientale. Lo comunicano la sindaco Maria Cristina Ercoli e l'assessore Lucio Panfili, che precisano: « Abbiamo costantemente e fattivamente lavorato per ridurre gli impatti prodotti dalla realizzazione del gasdotto sul territorio del nostro comune. Dopo aver ottenuto modifiche del tracciato per la salvaguardia del bacino del Saonda, stiamo lavorando per verificare al dettaglio l'interferenza dell'opera nelle zone a rischio idrogeologico e le procedure di approfondimento sono ancora in corso. Con il ricorso alla Commissione Europea, deciso nell'ultima seduta di Giunta presieduta da Orfeo Goracci, l'Amministrazione Comunale compie un atto coerente con le valutazioni critiche da sempre espresse sul progetto globale del gasdotto, valutazioni ispirate da una riflessione più ampia che non può non andare al di là dei meri confini territoriali. A tutt'oggi dovrebbe essere spiegato, magari attraverso un adeguato contraddittorio, non solo alle Amministrazioni interessate ma a tutti i cittadini dei territori attraversati alla devastante opera, perché il tracciato del gasdotto “Rete Adriatica”, progettato da Snam per raddoppiare le infrastrutture di trasporto gas lungo il versante adriatico del territorio nazionale, all'altezza di Biccari (FG) gira verso l'interno lungo la dorsale appenninica per presunte e non dimostrate “insuperabili criticità”. Abbiamo verificato insieme al Forum Permanente sull'Ambiente, ai comitati iniziando dal “No tubo”, a molte altre Amministrazioni locali, la criticità certa che l'opera progettata crea lungo la dorsale appenninica, toccando aree boschive, aree protette, bacini idrici fragili, aree ad elevato rischio idrogeologico, interferendo pesantemente sull'habitat naturale ed incidendo in maniera sostanziale su flora e fauna. Il progetto valutato globalmente manifesta elementi di scarsa sostenibilità. Il quadro autorizzativo maturato, che coinvolge in forme separate le diverse aree amministrative interessate e che contiene elementi contraddittori e contrastanti, ci ha fatto ritenere giusto ed opportuno chiedere le verifiche da parte della Commissione Europea. Non saremo soli ad avanzare questo ricorso e continueremo ad appoggiare il lavoro democratico che tante persone, tante associazioni e tanti Enti Locali hanno prodotto in questi anni per salvaguardare al meglio i propri territori e per non esporli ad iniziative che non sempre coincidono con la tutela dei beni comuni e con gli interessi delle comunità locali ». Condividi