PERUGIA - Lavorare ad un nuovo modello di edilizia basato sul restauro, recupero e messa in sicurezza del territorio, che possa rappresentare il volano per la ripresa economica complessiva umbra: questo il messaggio del convegno “Dalla crisi alle nuove opportunità”, organizzato da Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil, che si è tenuto oggi, 4 giugno, presso la Sala di San Bevignate di Perugia.
Un settore, quello edile umbro, che ha visto una diminuzione dei lavoratori da 20 mila unità complessive impegnate nel 2007 a 13 mila 5 cento fisse al mese nel periodo compreso dall’ottobre 2009 all’aprile 2010.
Nel corso del convegno, al quale hanno partecipato il Presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali e il professor Mariano Sartore docente di analisi dei sistemi urbani all’Università degli Studi di Perugia, ha preso la parola da programma il coordinatore Fillea Cgil Umbria Gianni Fiorucci che ha sottolineato la necessità del recupero e restauro in Umbria alla luce di una riqualificazione energetica e del sempre più diffuso uso di materiali per l’innovazione tecnologica.
“Lanciamo –ha affermato Fiorucci- la proposta della realizzazione degli stati generali in Umbria con lo scopo di condividere le proposte del sindacato con tutti gli attori del settore edile, da sottoporre poi alle istituzione. In vista di una riorganizzazione del settore edile –ha poi aggiunto- che deve mettere in rete le piccole e piccolissime imprese, e di una capillare formazione dei lavoratori è necessario un potenziamento dello strumento degli enti bilaterali”.
Di condivisione e di bilateralità ha trattato anche il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra che, raccogliendo la proposta di una manifestazione condivisa del settore edile esposta dal presidente di Ance Perugia Massimo Calzoni, ha sottolineato la necessità di presentarsi al Tavolo con le istituzioni regionali con le idee chiare, concrete e condivise. “Ad essere necessaria –ha affermato Sbarra- è l’elaborazione di una strategia, che deve essere propria sia per il settore privato che pubblico”.
Il convegno ha focalizzato la propria attenzione anche sull’importanza del Durc, della congruità e della lotta al lavoro nero, ponendo il proprio accento sulle difficoltà, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, dell’accesso al credito per le imprese. Il timore è quello che le più deboli possano sprofondare nel nero e, quindi, ci siano ripercussioni negative anche in termini di sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Alla luce del fatto che gli stati generali dell’edilizia sono stati avviati ormai da un anno –ha fatto sapere il segretario nazionale Feneal Uil, Donato Ciddio, nelle conclusioni ai lavori- siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte del Governo che possano permettere un reale rilancio del settore. Al Governo chiediamo di rendere possibile l’attivazione di piccole-medie opere nei comuni, rilanciare le grandi opere infrastrutturali e modifiche al sistema di ammortizzatori sociali che nel nostro settore rappresenta un’anomalia”.
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