PERUGIA - Diego Anemone, l'imprenditore al centro della inchiesta sugli appalti per i ''Grandi eventi'', stamani di fronte ai pm perugini Sergio Sottani ed Alessia Tavernesi si e' avvalso della facolta' di non rispondere. Il tutto e' durato meno di un quarto d' ora. Ha lasciato in auto il palazzo di giustizia senza parlare con i giornalisti. Lo stesso hanno fatto i suoi difensori: ''non rilasciamo dichiarazioni'' ha detto uno dei suoi avvocati, Gianluca Riitano.
Nessuna dichiarazione neanche da parte degli inquirenti che si aspettavano questa scelta dell'indagato in parte gia' anticipata dai suoi difensori. Per Anemone ci sara' nei prossimi giorni un altro importante appuntamento con la magistratura perugina. E' in programma infatti l'udienza del gip che dovra' decidere sulla richiesta di commissariamento di tutte le aziende del suo gruppo presentata dalla procura. E' una decisione importante che rischia di bloccare tutte le attivita' dell' imprenditore romano, tanto che da piu' parti si parla di una sorta di 'trattativa' con gli inquirenti. Se insomma Anemone, che potrebbe essere riconvocato a breve, si mostrasse disponibile a fornire i chiarimenti richiesti questo suo atteggiamento processuale potrebbe essere valutato positivamente ai fini della decisione sul commissariamento delle sue aziende. E quindi non viene escluso che a margine dell'interrogatorio di oggi le parti abbiano esaminato anche tale questione.
Intanto anche la procura di Genova ha chiesto a quella perugina gli atti dell'inchiesta sugli appalti per i grandi eventi. Vuole chiarire la posizione di imprenditori e funzionari pubblici che sarebbero collegati ad Anemone in relazione a lavori eseguiti in Liguria, tra i quali la ristrutturazione di una caserma della forestale vicino a Genova. Riferimenti a questi lavori sarebbero contenuti nella cosiddetta ''lista Anemone'' con circa 400 nomi di persone, tra i quali funzionari pubblici e politici che avrebbero usufruito delle prestazioni professionali delle imprese di Anemone. Mentre Guardia di finanza e Ros stanno ancora indagando su questa ''lista'' i magistrati perugini stanno valutando un altro documento con un elenco di una trentina di sedi di enti ed istituzioni con accanto l'indicazione di somme di denaro. Si tratta della semplice contabilita' per lavori eseguiti o sono somme di denaro riferibili ad altre finalita', quali ad esempio compensi per favori della cosiddetta ''cricca''?
La prossima settimana i pm perugini dovrebbero sentire nuovamente Guido Bertolaso ed Antonio di Pietro in relazione agli ultimi sviluppi della inchiesta sugli appartamenti romani di cui, secondo l' architetto Angelo Zampolini, avrebbero beneficiato grazie all'interessamento di appartenenti alla ''cricca''. Di Pietro, gia' sentito a Firenze, martedi' prossimo era annunciato ad una manifestazione del suo partito a Perugia. Appuntamento che pero' e' stato annullato. Il suo interrogatorio, da lui stesso sollecitato, e quello di Bertolaso potrebbero invece svolgersi a Roma.
Oggi il leader dell' Idv ha detto di ''conoscere nomi e cognomi'' dei ''mandanti'' delle ''menzogne raccontate in questi giorni'' su di lui per ''screditarlo'' e che se ne avesse anche le prove li avrebbe gia' denunciati. Anche Romano Prodi a proposito delle dichiarazioni di Zampolini secondo il quale sarebbe stato lui a suggerire alcuni nomi per i lavori del G8 ha negato di ''avere conosciuto gli architetti'' che avrebbe ''dovuto indicare''. ''Io non agiro' - ha annunciato l' ex presidente del consiglio - agiranno i miei legali''.
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