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PERUGIA - L'Italia dei valori con una interrogazione chiede alla giunta regionale come intende riorganizzare il comparto della zootecnia, con particolare riguardo per la suinicoltura, nei territori di Bettona e Marsciano, oltre che nel resto della regione, ''assicurando uno sviluppo sostenibile e fornendo una soluzione al degrado ambientale e igienico-sanitario ormai non piu' sostenibile''. A rendere nota l'iniziativa, stamani in una conferenza stampa, sono stati - come riferisce un comunicato della Regione - i consiglieri regionali Idv Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, insieme ai rappresentanti dei comitati di cittadini dei territori di Bettona e Marsciano. Dottorini e Brutti, firmatari dell'atto, chiedono anche ''se la Regione sia in grado di spiegare la diminuzione del livello di liquame nella laguna di stoccaggio di Bettona, pur in presenza di fenomeni di piovosita' che avrebbero dovuto portare invece ad un innalzamento del livello, nonche' se vi siano pericoli per la salute dei cittadini e per l'ambiente''. Nell'interrogazione l'Idv richiama anche l'indagine giudiziaria che, ''solo a Bettona, ha portato a undici arresti e 85 indagati con capi di imputazione quali disastro ambientale e associazione a delinquere, oltre al sequestro degli impianti di depurazione dei reflui zootecnici di Marsciano e Bettona''. L'Italia dei valori prospetta una linea di gestione della zootecnia in Umbria che punti su certificazione, marchi di qualita' e filiera corta, escludendo regimi di allevamento intensivo, soccida e altre pratiche ''che finora hanno bloccato lo sviluppo della filiera e causato gravi danni ambientali''. Altri aspetti della vicenda denunciati da Idv sono ''la riduzione considerevole delle attivita' delle aziende agricole dovuta all'interruzione dell'attivita' del depuratore di Olmeto e la considerazione che il piano di tutela delle acque, approvato con legge regionale nel 2009, ''prevede il miglioramento dell'efficienza depurativa degli impianti di trattamento degli effluenti zootecnici presenti nei comuni di Bettona e Marsciano, e che la fiunta regionale, d'intesa con i comuni interessati, individui le disposizioni transitorie valide fino all¨adeguamento degli impianti''. ''Rabbia e preoccupazione'' sono state espresse dai rappresentanti dei comitati di cittadini di Bettona e Marsciano, ''perche' la vivibilita' di queste zone - e' stato detto - risulta compromessa sia per il cattivo odore che per le preoccupazioni dovute ai rischi ambientali di sversamento su Genna, Nestore e sulle parti del territorio interessate dalle attivita' zootecniche, oltre che per il calo del livello del refluo sulla laguna in un periodo in cui le precipitazioni atmosferiche sono state invece insistenti''. Condividi