PERUGIA - ''Ritengo opportuno raccogliere il grido di allarme lanciato dalla Cisl Umbria circa la situazione ed i rischi che corrono gli addetti e gli imprenditori del settore edile nella nostra regione, a fronte delle grandi incertezze conseguenti alla crisi economica in atto e di cui, finalmente anche se tardivamente, anche il Governo ha preso atto''. Lo afferma il capogruppo dei Socialisti e riformisti in Consiglio regionale, Massimo Buconi.
Il consigliere - riferisce una nota della Regione - sottolinea che ''la grave crisi occupazionale del settore e tutti i prevedibili aggravamenti della situazione espongono imprese e lavoratori ad un duplice pericolo: crisi aziendali e licenziamenti per tanti, ma anche il grande rischio, per chi riuscisse a resistere, di scivolare in un'area di illegalita' e di lavoro pseudo-dipendente o pseudo-autonomo con conseguente perdita di diritti e dignita'''.
''Si assisterebbe - continua il consigliere regionale - al paradosso che nel momento in cui tutela, coesione sociale e solidarieta' dovrebbero essere innalzati per fronteggiare la crisi si potrebbe invece verificare una inesorabile esposizione ai rischi della malavita, in una guerra tra poveri, e l'affermarsi di un egoismo sociale pericoloso''.
Secondo il consigliere socialista ''compete sicuramente alle istituzioni, e quindi anche alla Regione Umbria, assumere iniziative idonee affinche' le imprese ed i lavoratori non si sentano soli di fronte a queste difficolta'. Deve essere quindi attentamente considerata la richiesta avanzata dalla Cisl di un tavolo regionale per la vigilanza e la verifica dell'efficienza e dell'efficacia dei controlli gia' in atto nel settore dell'edilizia''.
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