PERUGIA - Il sistema industriale regionale continua a soffrire a causa della crisi, che colpisce tutti i settori, ma con intensita' diversa. In Umbria a risentire in modo piu' marcato delle difficolta' sono il settore edile e dei materiali da costruzione, carta e cartotecnica, trasporti. E' quanto emerge della indagine congiunturale di Confindustria relativa al primo trimestre dell'anno in corso, svolta su un campione di oltre 100 aziende.
In un anno - riferisce un comunicato di Confindustria Perugia - sono andati persi, in media, 10.000 posti di lavoro, con il calo che ha colpito piu' duramente il settore industriale (-8.000 unita' rispetto al 2008) e la provincia di Perugia piuttosto che quella di Terni. ''Il processo di uscita dalla crisi - ha affermato Antonio Campanile, presidente di Confindustria Perugia - appare ancora fragile, lungo, faticoso, anche se il tanto atteso recupero dei livelli produttivi sembra essersi avviato. Le prospettive a breve termine appaiono condizionate da uno scenario caratterizzato ancora da luci ed ombre: alla ripresa del commercio mondiale, trainata soprattutto dalle economie dei Paesi emergenti, al perdurare dei bassi tassi di interesse, al deprezzamento dell'euro, si contrappongono, infatti, alcuni fattori negativi, quali la stagnazione dei consumi delle famiglie e delle spese per investimenti, il protrarsi della instabilita' del sistema finanziario, acuita oggi dalla crisi della Grecia, i forti rincari delle materie prime, il persistere delle difficolta' di accesso al credito''.
E' questo, a grandi linee, il quadro, con cui si apre la nuova legislatura regionale, messo in evidenza dal presidente Campanile e dagli imprenditori presenti nella giunta di Confindustria Perugia, che si e' riunita nei giorni scorsi e si e' confrontata sull'andamento dei vari comparti analizzando le conseguenze della crisi in corso. Facilitare l'accesso al credito e battersi per la semplificazione burocratica sono le principali questioni sulle quali gli imprenditori di tutti i principali settori economici che operano nella provincia di Perugia ritengono si debba continuare a puntare per affrontare l'attuale congiuntura economica.
Tutti hanno sottolineato la necessita' di maggiore attenzione da parte delle istituzioni al mondo produttivo ed al valore economico e sociale dell'impresa. ''Ma anche noi imprenditori - ha detto Campanile - per accelerare l'uscita dalla crisi ed imboccare la strada della ripresa dobbiamo essere pronti a fare la nostra parte, compiendo ogni sforzo per accrescere la competitivita' delle nostre imprese, per innovare processi, prodotti, assetti organizzativi, per cogliere le opportunita' che vanno emergendo sui mercati esteri''.
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