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PERUGIA - Pantaloni bianchi, camicetta gialla a maniche corte e capelli a caschetto: cosi' Amanda Knox si e' presentata stamani nell'aula del gup di Perugia Claudia Matteini dove era in programma l'udienza preliminare a carico della giovane americana accusata di calunnia nei confronti di alcuni agenti della Questura di Perugia. La studentessa di Seattle e' infatti accusata di averli falsamente accusati di averla picchiata nel corso delle indagini sull'omicidio di Meredith Kercher. Come si prevedeva però l'udienza è stata subito rinviata. La decisione e' stata presa dopo l'istanza di ricusazione del giudice presentata alla Corte d'appello di Perugia dai difensori della giovane americana. La Matteini e' stata infatti il giudice per le indagini preliminari che si e' occupata della fase iniziale dell'inchiesta sull'omicidio di Meredith Kercher. Delitto per il quale sono stati condannati in primo grado la Knox e il suo ex fidanzato Raffaele Sollecito. Il Gip Matteini, in particolare, firmo' le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due giovani. I difensori della Knox hanno quindi chiesto al giudice di astenersi, ma poiche' la loro istanza non e' stata accettata, i legali hanno formalizzato la richiesta di ricusazione alla Corte d'appello, che la esaminera' il 17 giugno prossimo. La richiesta di rinvio a giudizio per la Knox riguarda le sue dichiarazioni davanti alla corte di assise (dove era accusata dell'omicidio di Meredith Kercher insieme a Raffaele Sollecito) il 12 e 13 marzo 2009, quando - secondo i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi -''sapendoli innocenti'' ha accusato diversi agenti di Sco e squadra mobile in relazione agli interrogatori del 2, 3 e 6 novembre 2007, i giorni immediatamente successivi all'omicidio di Meredith. In particolare, Amanda ha accusato l'interprete della questura che aveva tradotto le sue parole nel corso dell'interrogatorio del 6 novembre 2007 all'1.45 del mattino di ''aver taciuto'' il fatto che lei confermava la sua versione precedente, cioe' di non essere stata la sera del delitto in via della Pergola, ma anzi di averle ''suggerito di ricordare'' di essere stata con Patrick Lumumba (il congolese accusato dell'omicidio in prima battuta da Amanda e per la cui calunnia la statunitense e' gia' stata condannata dalla corte di assise) nella casa del delitto e qui di aver assistito a un rapporto sessuale tra Patrick e Meredith, prima che Patrick uccidesse la studentessa inglese. Durante la sua deposizione la Knox aveva inoltre accusato la stessa interprete e diversi altri agenti di non aver riportato fedelmente le sue dichiarazioni e di averla ''percossa alla testa per indurla a commettere il reato di calunnia ai danni di Lumumba'' e di averla ''costretta con violenza ad affermare che Meredith era stata violentata e ad accusare Lumumba della violenza e dell'omicidio''. ''Non ho voluto accusare nessuno, ho solo raccontato come sono andate le cose. Perche' continuano ad accusarmi per dichiarazioni che ho sempre reso?'': Amanda Knox si e' rivolta cosi' ai suoi difensori stamani durante l'udienza preliminare. Secondo uno dei difensori della Knox, l'avvocato Luciano Ghirga, Amanda oggi ''era molto tesa e preoccupata'' per l'udienza. ''Oggi - ha aggiunto il legale - avrebbe fatto spontanee dichiarazioni (ma come abbiamo detto l'udienza e' stata rinviata per la ricusazione del gup da parte della difesa). Lei e' triste per questa pregiudiziale di colpa''. Riguardo alla richiesta di ricusazione, l'avvocato Ghirga ha sostenuto che ''il gip e' lo stesso che ha applicato la misura cautelare in carcere, quello che ha rigettato due volte le richieste degli arresti domiciliari, quello che ha fatto l'incidente probatorio riguardante l'arma del delitto''. ''Per noi - ha aggiunto il legale - si e' trattato di un atto dovuto, soprattutto per far stare serena Amanda. Il giudice Matteini gode comunque della stima di tutti, mia in particolare''. Come hanno riferito sempre i suoi legali, Amanda ha smesso di lavorare in carcere, per esigenze organizzative interne alla struttura detentiva, e ora traduce testi per l'Universita' di Seattle con la quale sta proseguendo gli studi. Nel carcere del capoluogo umbro dove e' detenuta dal 6 novembre del 2007, la Knox lavorava come addetta alla cosiddetta spesina, cioe' colei che provvede a consegnare alle detenute i beni acquistati in carcere. Ha pero' dovuto sospendere questa attivita' - ha spiegato l'avvocato Maria Del Grosso - perché in seguito alla carenza di fondi della struttura e' stata riservata a chi ha condanne definitive. La Knox ha pero' ottenuto di poter utilizzare un computer in carcere e quindi di proseguire i suoi studi con l'Universita' di Seattle. La giovane americana continua poi nella lettura di testi di Alberto Moravia. Riguardo al nuovo taglio di capelli della Knox, ''alla garconne'' l'ha definito l'avvocato Del Grosso rispondendo a una domanda dei giornalisti, lo stesso legale ha spiegato che risale a sette mesi fa. ''Era diverso tempo che voleva tagliarsi i capelli - ha aggiunto - ma ha aspettato fino a dopo la sentenza perche' aveva paura che si parlasse solo di quello. E' invece importante - ha sottolineato l'avvocato Del Grosso - che l'attenzione sia sugli aspetti giudiziari di questa vicenda e non sul look di Amanda''. Condividi