L’Asl 4 di Terni ha avviato una collaborazione con il periodico degli studenti ternani “Stile Libero”, distribuito in tutte le scuole del territorio provinciale, per veicolare iniziative e campagne di educazione alla salute che risultano di particolare interesse per il mondo giovanile. Al fine di sostenere il protagonismo giovanile e arricchire di contenuti, che si ritengono utili alla promozione di un corretto e salutare stile di vita, la rivista realizzata dalla redazione della Consulta provinciale degli studenti, l’Azienda Sanitaria Locale di Terni ha inserito, in questo primo numero che sarà distribuito domani, martedì 1 giugno, a tutti gli studenti degli istituti superiori, una campagna di sensibilizzazione contro il fumo di sigaretta con tanti buoni motivi per smettere di fumare. Buona lettura a tutti. A tutti gli studenti della provincia di Terni, a tutte le ragazze e ai ragazzi ma anche a coloro che giovani lo sono stati! I DANNI DEL FUMO DI SIGARETTA Il “problema fumo” nel nostro Paese è un’emergenza che riguarda 12 milioni di italiani, di cui un milione e 200 mila giovani tra i 15 e i 24 anni e ben 130 mila giovanissimi tra i 15 e i 17 anni di età. In assoluto il fumo di tabacco è la principale causa di malattie e di morti evitabili e la dipendenza che provoca è il vero motivo per cui in Italia il 27,9% degli uomini e il 19,3% delle donne sono fumatori. Con una sola sigaretta il fumatore inserisce nel proprio organismo più di 4000 sostanze, molte di queste tossiche e cancerogene. I giovani e il fumo Sono più di un milione e duecentomila i giovani fumatori in Italia, vale a dire il 19,9% nella fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni. Le percentuali aumentano con il crescere dell’età: si ha il 7,4% di fumatori tra i 15 e i 17 anni, il 23,5% tra i 18 e i 20 anni e il 25,9% tra i 21 e i 24 anni. La prima sigaretta viene accesa prima dei 15 anni nel 26,6% dei casi, più dalle ragazze che dai ragazzi, ma la maggior parte dei giovani (58,2%) inizia a fumare tra i 15 e i 17 anni e solo il 14,1% tra i 18 e i 24. Solo il 10,2% pensa seriamente di abbandonare il vizio del fumo. Il divieto di fumare nei luoghi pubblici non ha influito sulle abitudini dei ragazzi: il 76,2% ha dichiarato di non aver modificato per nulla l’abitudine al fumo, il 10% ha ridotto il numero di sigarette ma poi ha ripreso come prima e soltanto il 7,8% ha veramente ridotto i consumi. Le morti per fumo Quasi 5 milioni di persone sono morte nell’ultimo anno nel mondo a causa del fumo, la prima causa di morte facilmente evitabile. In Italia più del 34% di tutte le cause di morte attribuibili al fumo di sigaretta colpisce soggetti di 35-69 anni. “Sono numerose - spiega il dottor Roberto Tazza, responsabile della pneumologia della Asl 4 di Terni - le patologie associate al fumo di tabacco. La principale è il carcinoma polmonare, la patologia più temuta per chi fuma: provoca circa 30mila morti l’anno. Negli uomini il fumo è responsabile del 91% di tutte le morti per cancro al polmone e nelle donne nel 55% dei casi”. Nelle donne la mortalità per carcinoma polmonare ha superato abbondantemente quella per tumore allo stomaco (3.070 decessi), divenendo la terza causa di morte nell’ambito delle patologie tumorali, dopo mammella e colon-retto. I dati epidemiologici indicano la necessità di formulare azioni di informazione e sensibilizzazione sui danni da fumo di sigaretta, centrate e mirate in modo specifico sulle donne. Tutte le malattie respiratorie sono aggravate dall’abitudine al fumo. “E’ noto infatti - afferma il dottor Tazza - come l’abitudine al fumo renda più importanti i sintomi dell’asma e più difficile la sua gestione terapeutica. La patologia respiratoria che più si correla al fumo è comunque la bronco pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), la cui sintomatologia principale è la dispnea spesso associata a tosse e catarro. In una buona percentuale dei casi la patologia evolve fino a livelli di gravità tali da essere invalidante e obbligare a terapie impegnative quali la ossigenoterapia continua e la ventilazione polmonare meccanica”. Circa il 30% dei fumatori oltre i 40 anni presenta una limitazione al flusso aereo, il 40-50% dei fumatori sviluppa BPCO. La diagnosi precoce è fondamentale e la sospensione del fumo rappresenta a tutt’oggi la soluzione terapeutica più efficace nelle forme iniziali. Le principali patologie cardiovascolari sono caratterizzate dalla aterosclerosi, aggravata dal fumo di sigaretta, che può indurre patologia ischemica fino all’infarto sia a livello cardiaco che cerebrale. Vogliamo poi parlare dell’alta percentuale di disfunzioni sessuali correlate al fumo di sigaretta, dell’invecchiamento precoce della pelle, di denti macchiati dalla nicotina, di alito “da posacenere”? Insomma, ragazzi, pensateci. Meglio smettere! Condividi