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PERUGIA - ''Nella sentenza di primo grado contro Tiziana Deserto non c'e' una prova, neppure un indizio valido per condannare la nostra assistita. Contro di lei ha sempre pesato la volonta' di condannarla'': e' durata circa sei ore l'arringa di uno dei suoi difensori, l'avvocato Eugenio Zaganelli nel processo d'appello contro la donna accusata di concorso nell'omicidio della figlia Maria Geusa, avvenuto a Citta' di Castello nel 2004. Il legale ha sostenuto la nullita' dell'udienza preliminare nella quale e' stato disposto il rinvio a giudizio della Deserto. ''Perche' - ha spiegato l'avvocato Zaganelli - il giudice Claudia Matteini e' lo stesso gup che ha condannato (all'ergastolo - ndr) Giorgio Giorni con rito abbreviato''. Stamani il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola al termine della sua requisitoria aveva chiesto invece la condanna a 19 anni per Tiziana Deserto, alla quale e' stata inflitta in primo grado una pena a 15 anni di reclusione (tre condonati). Si torna in aula il 4 giugno quando e' prevista l'arringa dell'altro difensore della Deserto, l'avvocato Gianni Zaganelli. Poi la sentenza. Condividi