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PERUGIA - Un laboratorio per contrastare l'abitudine al fumo aprira' le porte nei prossimi giorni nella farmacia Afas di Madonna Alta, a Perugia. E' la novita' emersa stamani nella conferenza svoltasi nella sede della facolta' di Medicina in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, su iniziativa della Lega italiana per la lotta ai tumori, guidata dal commissario regionale Antonio Rulli, professore dell'equipe medica di chirurgia generale e oncologica del polo ospedaliero perugino. Il laboratorio promosso dalla Lilt vede la collaborazione dell'Afas, Azienda speciale delle farmacie del comune di Perugia, che, oltre a ospitare materiale informativo della Lilt, mettera' a disposizione la rete delle sue strutture per le prenotazioni. Coinvolto anche il Centro anti fumo attivo nella Struttura complessa di medicina del lavoro dell'Universita' di Perugia dal 1999. Il nuovo laboratorio si basera' infatti sulla metodologia messa a punto dal Centro anti fumo, con corsi individuali che, dopo la valutazione clinica iniziale, prevedono la definizione del trattamento farmacologico del caso e altri sette incontri in dodici mesi. ''Usiamo farmaci di comprovata efficacia perche' siamo alle prese con una vera dipendenza e una malattia cronica recidivante'', ha sottolineato il professore Marco Dell'Omo, responsabile del Centro anti fumo, cui ogni anno accedono dai 150 ai 200 pazienti, con percentuali di successo stimate intorno al 35 per cento, ''in linea con quelli dei migliori centri nazionali e internazionali''. Un metodo efficace, dunque, quando la sola forza di volonta' non basta. Ma proprio l'esigenza di insistere sul fronte della ''prevenzione primaria'', mirata alla correzione degli stili di vita, e' il messaggio lanciato stamani. Il direttore della Rete oncologica regionale, Maurizio Tonato, ha ricordato che sono 90mila le vittime del fumo in Italia e che, se ''molto si e' fatto sul piano legislativo soprattutto a tutela dei non fumatori'', la vera sfida e' la formazione precoce, anche perche' l'eta' in cui si inizia a fumare si e' abbassata a 15 anni. ''Ho passato tutta la vita a curare il tumore al polmone - ha ricordato il professore - e complessivamente con pochi risultati, mentre molti di piu' sarebbero assicurati dalla prevenzione che deve cominciare prima delle scuole superiori''. Il professore Giuseppe Abbritti, direttore della Struttura complessa di medicina del lavoro, ha ricordato che il fumo non e' solo causa o concausa dell'insorgenza di neoplasie, ma di una vasta gamma di patologie che vanno da quelle polmonari come broncopneumopatie e polmoniti, a quelle cerebrovascolari e dell'apparato cardiaco. Il Centro anti fumo, che oltre all'assistenza ha anche compiti di formazione e ricerca, ha quindi fornito stime dei decessi registrati in Umbria nel 2007 per malattie correlate al fumo: 642 quelli dovuti a neoplasie, 310 quelli per malattie polmonari, 555 per malattie cardiovascolari e cerebrovascolari, per un totale di 1.507 decessi. Egiziano Polenzani, direttore generale Afas ha ricordato l'impegno dell'azienda nella lotta al fumo iniziato in sinergia con la Asl e che si e' tradotto in 8 corsi collettivi, cui presto fara' seguito il nono. ''Abbiamo contattato 300 cittadini e avuto 160 partecipanti, l'80 per cento dei quali ha smesso di fumare, mentre il 50 per cento mantiene l'astinenza a distanza di un anno. Ora, con la Lilt, l'Afas continuera' a portare la sanita' nel territorio, secondo un modello che integra strutture sanitarie e volontariato''. Condividi