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di Daniele Bovi Non un semplice centro commerciale ma il recupero della “terza città” alla sua funzione originaria, ossia quella dell’interscambio commerciale. E’ questa una delle idee ispiratrici del progetto relativo al recupero del Mercato coperto di Perugia che è stato presentato questa mattina ai membri della commissione Controllo e Garanzia del Comune da Sergio Falchetti e Fabio Ciuffini, ingegneri della società promotrice, la Nova Oberdan. Un’opera, secondo le intenzioni dell’azienda, che non sarà un corpo estraneo ma che andrà invece a inserirsi pienamente nel contesto circostante, quello degli arconi, di piazza della Rupe e della stazione d’arrivo del minimetrò. “Daremo così valore – dice Falchetti – a una parte dimenticata di Perugia. Dopo la prima città, quella antica, che finisce al palazzo delle poste e dopo le aggiunte medievali ci apprestiamo a recuperare quella che era la discarica della città. A tutto vantaggio di quest’ultima”. L’appuntamento di stamattina è servito agli uomini della Nova Oberdan anche per mettere alcuni puntini sulle i dopo le polemiche che da sempre circondano il progetto: “Il nostro progetto – dice Falchetti - è molto diverso rispetto a quello apparso sulla stampa”. “Fino ad ora – puntualizza poi Ciuffini – si è sentita molto di più la voce di chi critica rispetto alla nostra”. Per la verità, vista la mancanza di un proiettore, la commissione ha deciso di prendere visione del progetto preliminare (compreso un plastico da tre metri per due) lunedì prossimo alle 10 negli uffici della società. Questa mattina, di conseguenza, sono state esposte le “linee filosofiche” alla base del nuovo Mercato coperto. NON UN SEMPLICE CENTRO COMMERCIALE A distinguere, secondo i promotori, il loro progetto dalla realtà di un semplice centro commerciale sarà la complessità dell’opera e le molteplici possibilità di essere vissuta: “Il centro commerciale – dice Falchetti – ha un funzionamento semplice: il nostro piano invece prevede tanti ingressi, tante uscite e la possibilità di essere vissuto in tanti modi”. Un luogo di ritrovo, una nuova piazza in un luogo dimenticato della città e, ovviamente, tanti negozi “di qualità”, specifica Ciuffini. Dato che i costi per la nuova struttura, infatti, se verrà realizzata saranno sopportati dalla Nova Oberdan, “è ovvio – dice Falchetti – che ci dovranno essere degli spazi che generano profitto”. LA CITTA’ SPRUZZATA Il ragionamento di Ciuffini invece, visto anche il suo passato di assessore all’urbanistica, parte da molto lontano. Ossia da quel processo di crescita di Perugia che ha generato negli ultimi vent’anni “una città ‘spruzzata’ sul territorio, sparpagliata”. Un processo che è stato la causa, sempre secondo Ciuffini, “dello svuotamento del centro storico, della congestione del traffico e del fatto che i mezzi pubblici non riescono a essere alternativi all’auto: con una struttura così sparpagliata è impossibile dare vita a una rete di mezzi pubblici veramente alternativa”. Il secondo bersaglio di Ciuffini poi sono i centri commerciali, “poli di attrazione fuori dal centro storico e fatti dentro la legittimità del piano regolatore ma al contempo contro l’idea ispiratrice del Prg. Ogni variante – conclude Ciuffini – dovrebbe essere fatta tenendo conto di due parametri da non violare: non si devono consumare più energie e non si deve far spendere più tempo ai cittadini”. Ecco perché allora, secondo Ciuffini, il progetto della Nova Oberdan “è la prima inversione di tendenza rispetto a quanto detto prima: per la prima volta facciamo un polo di attrazione, e di qualità, in centro storico”. Il Mercato coperto è un’operazione nata in poca fascista che mirava, tramite fondi erogati dallo Stato, alla realizzazione in molte città d’Italia di strutture simili a quella di Perugia: “Noi con questo piano – dice Ciuffini – vogliamo restituire al Mercato la funzione che gli è sempre appartenuta: quella di interscambio commerciale”. L’AFFAIRE PARCHEGGIO A tenere banco c’è anche l’affaire parcheggio. Secondo il progetto infatti sparirà quello delle Briglie mentre al suo posto verrà realizzato un nuovo spazio completamente interrato, con dimensioni a norma e capace di ospitare 240 auto “più altri 45 posti – precisa Falchetti – per i residenti della Nova Oberdan”. “Il parcheggio – puntualizza poi Ciuffini – non ce lo siamo inventati noi ma è una precisa richiesta del Comune su input della Regione”. In sostanza, gli stessi posti che c’erano prima ci dovranno essere anche dopo la realizzazione della nuova struttura. ITER BUROCRATICO E TEMPI DI REALIZZAZIONE A fare il punto sull’iter burocratico e sui possibili tempi di realizzazione è intervenuto per il Comune l’ingegner Monaldi. Mentre la Conferenza dei servizi è in attesa di alcune valutazioni da parte della Direzione regionale per i beni culturali, c’è da pensare ancora a piccoli espropri, alla sdemanializzazione del mercato e alla gara pubblica. “Chi pensa infatti – specifica Monaldi – che il project financing sia una specie di trattativa privata tra Comune e Nova Oberdan si sbaglia di grosso. Si farà una gara pubblica a livello europeo e,vista l’entità dell’operazione, potrebbero arrivare competitor importanti”. Tempi previsti? Tra i dodici e i diciotto mesi per il completamento delle pratiche più altri 36 per la realizzazione. Chi vince la gara porta a casa anche una convenzione per gestire la struttura per 50 anni. Condividi