L’Opera Pia Officina Operaia ‘G. O. Bufalini’ celebra i cento anni di vita CITTA' DI CASTELLO - “Credo che non ci sia ambito formativo che sia rimasto estraneo, in un secolo di vita, alla “Bufalini”, come “Scuola Operaia” prima, fino al 1927, e come “Opera Pia” dal 1927 ad oggi”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi spese nella giornata della celebrazione dei 100 anni di vita della Scuola Operaia "G. O. Bufalini" che si svolge presso la sua sede dI Città di Castello, in Via San Bartolomeo. “I settori formativi meccanico e della lavorazione del legno, nati con la Scuola d'inizio Novecento e con l'Opera Pia – prosegue Guasticchi - si sono sempre più consolidati a mano a mano che, specie nell'ultimo decennio, il Centro di Formazione Professionale della “Bufalini” ha aperto e reso funzionali a precise esigenze economiche i nuovi settori della ristorazione, dell'edilizia, dell'acconciatura, dell'informatica, in una gamma che ha saputo non trascurare neanche i settori orafo e grafico, della sicurezza sui luoghi di lavoro e dell'alfabetizzazione linguistica. Ci chiediamo, di fronte a questa variegatissima offerta formativa, quale sia il segreto che ha reso possibile innestare su una base tradizionale tanti nuovi elementi formativi, che sono il segno di una trasformazione sociale ed economica marcata e spesso difficile da fronteggiare. Probabilmente, quel segreto consiste nello spirito di dedizione a una comunità che il momento formativo deve avere come proprio tratto inconfondibile. Quando, poi, con il passare delle generazioni, si va a guardare nei risultati dell'imprenditoria locale, nelle linee di tendenza che ne hanno accompagnato l'evoluzione, si scopre, e il caso dell'economia altotiberina è davvero esemplare, che è proprio da istituzioni formative come la “Bufalini” che sono uscite figure capaci di guidare processi di crescita nei settori trainanti della produzione di ricchezza. Nella sua lunga storia, la “Bufalini” può vantare di avere avuto accanto la Provincia di Perugia, specie nelle fasi decisive dell'accreditamento del centro di Formazione Professionale nell'elenco regionale delle Agenzie Formative. E la Provincia continua a seguire con grande interesse i risultati che la Scuola ottiene anno dopo anno, perché, prima di tutto, sente che i successi si misurano sul piano proprio della formazione, si arricchiscono in quanto valori culturali, si esaltano come vettori di incremento imprenditoriale per oggi e per domani. Ogni anno, infatti, si registrano progressi sul piano della dotazione di strumenti e macchinari senza, però, rinunciare a investire in cultura, come nel caso, che ormai risale al 2002, della creazione della Sala multimediale “Officina della Lana” o della “palestra gastronomica” e della “Sala del gusto”, inaugurate fra il 2003 e il 2005, tutte strutture e servizi che rappresentano un autentico arricchimento per la qualità dell'offerta culturale dell'intera Città di Castello e dell'Alta Valle del Tevere. Così il riscontro più ampio dell'attività della “Bufalini” si ha, in ogni caso, nella messa in campo di strategie fortemente mirate al superamento delle divisioni sociali e alla conquista di effettivi momenti di integrazione sociale. Questo era vero ieri, quando la Scuola nacque come banco di prova del “mutuo soccorso” e degli ambienti più avanzati della democrazia tifernate d'inizio Novecento, questo è vero, a maggior ragione, oggi che la “Bufalini”, come ricorda il suo attuale Presidente, è riuscita a “mettere nella stessa aula seduti fianco a fianco, cinesi, italiani, romeni, marocchini, algerini, kosovari”, in un elenco di nazionalità che non si esaurisce qui. Tale integrazione non sarebbe stata possibile se, in partenza, cento anni fa, lo spirito della Scuola non fosse stato quello di riconoscere valore, dignità e mezzi a ogni persona che si affaccia alla formazione, perché l'economia lo richiede, la morale lo esige e la cultura lo trasmette in eredità alle generazioni che verranno”. Condividi