Annunciano ''una grande protesta'' per il 21 giugno prossimo ''contro l'incapacità o la mancanza di volontà nel risolvere le problematiche del settore e segnatamente delle piccole imprese'', i piccoli imprenditori Cna del settore costruzioni, dicendosi ''non disponibili a chiudere i battenti in silenzio a causa della contemporanea saldatura tra immobilismo degli enti locali e convenienze di alcuni grandi imprenditori''.
In particolare, Daniele Sarnari, responsabile Cna costruzioni dell'Umbria, denuncia - in una nota - ''l'impossibilità di smaltire le terre e rocce da scavo provenienti da lavori stradali e costruzione di edifici, civili ed industriali''. Questo ''sta bloccando quei pochi cantieri che nonostante la crisi economica stanno andando avanti. La burocrazia tecnico amministrativa - prosegue Sarnari - sta appesantendo ancora una volta la già difficile situazione che le nostre imprese sono costrette ad affrontare quotidianamente''.
La grande maggioranza degli enti locali - fa sapere Cna - non ha provveduto ad individuare l'elenco delle aree, anche non degradate, che necessitavano di interventi di miglioramento ambientale e che potevano rappresentare i luoghi idonei per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo. Cna fa osservare che ''i cavatori molto spesso fanno smaltire in discarica solo alcune imprese escludendone altre e soprattutto applicando prezzi per lo smaltimento completamente diversi tra impresa ed impresa. ''Questo comportamento - nota ancora Sarnari - è fortemente lesivo del principio della libera concorrenza e del libero mercato, discriminando pesantemente tra impresa e impresa''.
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