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PERUGIA - ''Tagliare 12 milioni di euro dal Fondo unico regionale per le attivita' produttive significa chiuderlo e pregiudicare qualsiasi prospettiva di consolidamento e sviluppo per le imprese umbre'': e' il commento dell'assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, sulle negative ripercussioni della manovra del Governo nazionale sull'economia umbra. ''Si tratta di una decisione - ha aggiunto Rossi - che, se confermata, non solo impedisce la tenuta economica del territorio e delle imprese che operano nei settori dell'industria, artigianato e commercio ma mette una seria ipoteca sullo sviluppo e sulla possibilita' di fronteggiare una crisi che si presenta in tutta la sua gravita'. Il taglio delle risorse del Fondo Unico - ha poi spiegato - mette concretamente in discussione la stessa possibilita' per la Regione Umbria di attivarsi con misure e azioni adeguate a sostegno degli investimenti delle imprese per i prossimi anni. E' un rischio gravissimo se si considera che abbiamo utilizzato le risorse del Fondo per interventi ad ampio spettro rivolti alle piccole e medie imprese, all'artigianato, a supporto dei progetti di ricerca previsto dalla legge 598/'94, a misure per la internazionalizzazione oltre che per cofinanziare i pacchetti per la competitivita' degli ultimi tre anni''. ''La Regione Umbria - ha ricordato Rossi - ha impostato una politica economica di rilancio e sviluppo delle attivita' produttive, con una visione strategica di ampio respiro e con l'obiettivo di superare misure contingenti e frammentarie. Azzerare il Fondo unico vuol dire agire secondo una politica miope che deprime la domanda aggregata dal lato degli investimenti, scaricando sulle Regioni i problemi presenti con effetti nefasti, facilmente prevedibili, sull'occupazione e tenuta delle imprese italiane''. Condividi