di Daniele Bovi
Se e quando sarà, sarà un minimetrò che correrà sulle rotaie di una filosofia nuova basata su tecnologie meno impattanti a livello ambientale e, soprattutto, meno costose. Una specie di Minimetrò 2 insomma, un fratello maggiore più tecnologico e meno costoso. Del possibile allungamento verso la zona nord della città e delle nuove tecnologie disponibili si è discusso questa mattina in Comune durante una riunione tra Ciccone (assessore alla Mobilità), Tarantini (assessore alle Grandi Opere) e i dirigenti dei due assessorati.
La riunione tecnica ha raccolto l’input arrivato dalla seduta di giunta di alcune settimane fa relativo alla necessità di dare vita ad uno studio trasportistico che selezionasse il percorso migliore. A spuntarla, anche se ancora l’ok ufficiale manca e quindi trattasi di ipotesi, ancorché molto avanzata, dovrebbe essere quella che punta verso il nord della città. Il percorso va da Sant’Anna al Pincetto per poi stendere i suoi binari fino a Monteluce (prevista una stazione anche a Sant’Antonio) e da lì alla zona di Monteroni, dove potrebbe essere realizzato un maxi-parcheggio, mentre un altro potrebbe vedere la luce anche nella zona di Ponterio. Lo scopo è quello di intercettare la mole di traffico proveniente dalla zona nord prima che vada ad intasare il centro della città. Il tragitto pensato avrebbe la meglio su quello che punta verso l’altro polo di Perugia in grande movimento, ossia quello dell’ospedale Silvestrini e di San Sisto.
La rotta verso nord, secondo gli assessori e i tecnici comunali, sarebbe quella migliore in quanto a sostenibilità ambientale e capacità di attrarre utenti. Più utenti, dicono gli esperti, rispetto a quelli che si potrebbero intercettare con la rotta verso San Sisto. Una volta stabilito il percorso arriva il secondo passaggio che è quello dell’individuazione delle tecnologie migliori e della redazione del progetto. Passaggi lunghi nel corso dei quali andranno individuate e selezionate tecnologie (già esistenti secondo i tecnici) sostenibili dal punto di vista ambientale, meno costose e in grado di trasportare lo stesso numero di utenti rispetto al “vecchio” minimetrò. Una cosa dunque al momento è certa: il progetto sarà qualcosa di innovativo rispetto ai binari rossi che già ora si snodano lungo la città.
Per quanto riguarda la sostenibilità economica dell’opera invece, le speranze sono riposte nel rifinanziamento della Legge 211/92 da parte del governo. La stessa legge cioè, quella che regola gli interventi nel settore del trasporto pubblico di massa, con cui è stata finanziata la prima parte dell’opera. In caso di rifinanziamento il Comune vuol farsi trovare pronto con un progetto da presentare.
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28/05/10
18:23