PERUGIA - L'Umbria si pone all'avanguardia, tra le regioni italiane, per la donazione di organi: le opposizioni all'espianto si sono ridotte dal 42 per cento del 2000 al 16 per cento dello scorso anno, a fronte di una media nazionale del 34 per cento. E' uno dei dati diffusi stamani nel corso della conferenza-stampa promossa per illustrare le iniziative organizzate in Umbria in occasione della Giornata nazionale dei trapianti, che ricorre il 30 maggio, alla quale hanno preso parte l'assessore regionale alla sanita' Vincenzo Riommi, il responsabile del Centro regionale trapianti Cesare Gambelunghe, rappresentanti delle associazioni di donatori 'Aned' e 'Aido'. ''Sono state 264 le famiglie che hanno acconsentito all'espianto e quest'anno - ha detto Gambelunghe -. Non abbiamo finora registrato alcun diniego e questo fa ben sperare, poiche' il futuro dei trapianti dipende dalla disponibilita' di organi e tessuti di persone che muoiono e non dai donatori 'samaritani', poiche' su circa 1200 trapianti che si effettuano in un anno in Italia, si stima che solo tre o quattro potrebbero realizzarsi grazie a chi, vivo, ha scelto di donare un proprio organo''. Complessivamente, nell'Azienda ospedaliera di Perugia, sono stati effettuati 376 trapianti di rene, con una percentuale di sopravvivenza dopo tre anni del 98 per cento, ''migliore di quella dei pazienti in dialisi''. Le liste di attesa ''sono di dodici mesi, a fronte di due anni, due anni e mezzo in Italia'' ha rilevato Gambelunghe, sottolineando come i risultati dell'Umbria siano ''fra i migliori d'Italia'' e come tutte le operazioni legate al trapianto siano certificate a livello nazionale ed europeo. ''La Regione Umbria - ha affermato l'assessore alla sanita' Riommi - e' impegnata a garantire a tutti i cittadini, in materia di trapianti ma in generale per quanto attiene il diritto alla salute, una risposta appropriata, con una rete di servizi che mantiene e qualifica il sistema sanitario universale, pubblico e di qualita'. Un sistema che siamo impegnati a difendere, ancor piu' in una situazione in cui sulle Regioni si vuol far ricadere il peso della nuova manovra finanziaria''. ''Nelle strutture pubbliche umbre - ha detto ancora Riommi - ci sono le potenzialita' per effettuare trapianti di cuore e fegato e per realizzare una banca del tessuto oculare, ma le risorse necessarie sarebbero in diseconomia rispetto al numero dei casi che si riscontrano e non risponderemmo alla domanda di salute dei cittadini. Per questo e' stata scelta la strada della collaborazione con il centro di Pavia per i trapianti di cuore, con il Policlinico Umberto I di Roma per quelli di fegato ed e' stata fatta una convenzione con le Marche per la banca del tessuto oculare''. ''Diamo prospettive al sistema sanitario umbro, alla sua sostenibilita' e alla sua qualita' - ha aggiunto - operando in maniera sinergica con altre Regioni. L'Umbria registra una mobilita' positiva di pazienti: nonostante la vicinanza di centri di alta specialita', prevale il numero di pazienti di altre regioni che si rivolgono alle strutture umbre rispetto agli umbri che si spostano per curarsi. Un dato che registriamo anche per i trapianti di rene, di cui quasi il 30 per cento sono di persone provenienti da altre regioni''. In occasione della Giornata nazionale per i trapianti, l'assessorato regionale alla sanita' ha anche tracciato un bilancio della campagna regionale di comunicazione sulla donazione di organi 'Un dono per la vita' e illustrato una nuova iniziativa, che prevede l'inserimento nella carte d'identita' della propria volonta' sulla donazione di organi. Condividi