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''La manovra finanziaria approntata dal Governo nazionale è estemporanea, non è orientata allo sviluppo e risulterà profondamente iniqua per la regione Umbria'': così il presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale, Renato Locchi, secondo il quale la logica dei ''tagli indiscriminati'' realizzata dall'esecutivo ''penalizza ancor più quelle regioni che, come l'Umbria, si sono impegnate in questi anni in un'opera di riordino e razionalizzazione della spesa pubblica''. L'esponente del Pd - riferisce un comunicato della Regione - spiega poi che nei Comuni dell'Umbria, nelle due Province e nella stessa Regione ogni ulteriore riduzione della spesa avrebbe come duplice risultato quello di ''mettere a repentaglio quei servizi essenziali rivolti ai cittadini e alle famiglie più esposte alla crisi, e di ridurre ulteriormente le già scarse misure da destinare al sostegno delle imprese''. Una particolare valutazione critica viene poi espressa da Locchi sulla parte della manovra riguardante la cosiddetta ''sanatoria edilizia'': ''Si tratta in realtà di un autentico condono mascherato - afferma il presidente del gruppo Pd - i cui presunti ricavi a beneficio dell'Umbria sarebbero prossimi allo zero. E questo perche' nella nostra regione c'è storicamente un attento controllo sull'attività edilizia, frutto anche - spiega - di un protagonismo civico e di una correttezza sostanziale dei cittadini umbri''. Locchi, infine, assicura l'impegno ''pieno e convinto'' del gruppo Pd a sostenere tutte le azioni che la Giunta regionale intraprenderà ''per proseguire nel lavoro già avviato per qualificare sempre più la propria politica finanziaria, avendo come obiettivo irrinunciabile e non mediabile lo sviluppo, in un quadro di forte equità sociale''. GUASTICCHI: MANNAIA PER GLI ENTI LOCALI "La manovra varata dal governo rischia di trasformarsi nell'ennesima 'mannaia' per gli investimenti e la gestione dei servizi pubblici, già bloccati dal Patto di stabilità". Secondo il presidente della Provincia di Perugia "ridurre la spesa ed eliminare gli sprechi evitando aumento di tasse e tariffe è giusto e sacrosanto, ma è solo attraverso l'applicazione del federalismo fiscale, che introduce i costi standard e responsabilizza gli amministratori, che si potrà davvero operare in maniera decisa sulla riduzione costi della pubblica amministrazione". Per Guasticchi la finanziaria "ancora una volta, attraverso tagli indiscriminati agli enti locali, andrà a penalizzare direttamente i cittadini già colpiti dalla grave crisi economica internazionale". Il presidente dell'Upi Umbria, inoltre, in riferimento alla rituale richiesta di cancellazione delle province avanzata da Luca Cordero di Montezemolo lo ha invitato a Perugia per un confronto pubblico sull'argomento nel contesto delle riforme federaliste e la costituzione della cosiddetta Italia Mediana. "Vorrei illustrare al dottor Montezemolo, dati alla mano - ha spiegato Guasticchi - il ruolo istituzionale che svolgono le province ed in particolare la gestione dei servizi pubblici che riguardano direttamente i cittadini. Non è più tollerabile tirare sempre in ballo le province - ha concluso - quando si parla di sprechi e contenimento dei costi, usando slogan generici privi di fondamento reale, non suffragati da dati statistici e risultati conseguiti". IL SEGRETARIO DELLA CGIL BRAVI: MANOVRA CONTRO IL LAVORO ''Una manovra contro il lavoro, una manovra contro l'Umbria'': è questo il giudizio espresso dal segretario generale della Cgil dell'Umbria, Mario Bravi, sul provvedimento finanziario varato dal Governo Berlusconi e presentato ieri alle parti sociali e alle autonomie locali. ''E' contro il lavoro - ha spiegato Bravi - perché è chiaro che a pagare il conto, anche questa volta, saranno le fasce piu' deboli, ovvero i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e i pensionati, senza alcuna strategia che rilanci la crescita e l'occupazione. Ma oltre a questo, la manovra del Governo è anche contro l'Umbria, perché il pesante taglio di risorse a Regioni ed enti locali avrà per noi effetti devastanti''. Per Bravi - è detto in un comunicato della Cgil - non è ancora chiara ai più la pericolosità di queste scelte: ''Il taglio - ha spiegato ancora il segretario umbro - andrà infatti a colpire il welfare e quindi la coesione sociale. E lo farà soprattutto in una realtà come la nostra, in cui esiste ancora una rete pubblica di assistenza e di servizi e in cui si è mantenuto un equilibrio finanziario senza introdurre ticket''. Quindi per il segretario generale della Cgil dell'Umbria questa manovra rappresenta un attacco al modello di sviluppo che ha caratterizzato non solo l'Umbria, ma tutta ''l'Italia di mezzo'', quel modello, cioe', basato sul binomio siluppo-welfare, ribadito recentemente anche negli Stati generali dell'Italia centrale che si sono tenuti a Perugia. ''Bisogna essere coscienti dell'importanza della posta in gioco - ha concluso Bravi - per questo la Cgil dell'Umbria sarà impegnata da subito in iniziative di informazione e mobilitazione per contrastare questo pesante attacco ai lavoratori e alla nostra regione''. Condividi