PERUGIA - ''La Regione Umbria tendera' sempre di piu' a tutelare e valorizzare il patrimonio tartuficolo spontaneo del territorio trovando, dal punto di vista normativo, una conciliazione degli interessi dei raccoglitori di tartufi con quelli dei proprietari, dei conduttori e dei gestori di tartufaie tabellate, delle aree interessate da vincoli e delle attivita' faunistico venatorie''. E' l'impegno che l'assessore regionale all'agricoltura, Fernanda Cecchini, ha assunto oggi con i rappresentanti dell'Unione tartufai dell'Umbria, durante un incontro stamani a Perugia nella sede dell'assessorato.
''La tartuficoltura e la raccolta dei tartufi in generale - ha detto l'assessore - rappresentano un'importante attivita' economica per l'Umbria, sia a livello di produzione che di trasformazione, distribuzione e commercializzazione, oltre a rivestire un ruolo rilevante dai punti di vista della tutela e della promozione turistica del territorio e dell'ambiente naturale. Si tratta di una grande risorsa che non e' presente in tutta la Penisola - ha aggiunto - un motivo in piu' per incentivarne la 'cura' anche attraverso la piena attuazione alle norme regionali introdotte nel 2004 e un intervento sulla regolamentazione che ne salvaguardi la produzione''.
L'assessore ha anche ricordato che ''la Regione finanzia annualmente esposizioni, fiere e manifestazioni varie che hanno per oggetto il tartufo, anche insieme ad altri prodotti tipici dell'Umbria''. Inoltre, per divulgare le conoscenze in materia ha pubblicato due volumi distribuiti gratuitamente. A dicembre 2009 e' stata firmata una convenzione con il dipartimento di biologia applicata della facolta' di agraria dell'universita' di Perugia per la redazione di un Manuale di tartuficoltura basato sulle attuali conoscenze frutto soprattutto delle attivita' sperimentali condotte da oltre un decennio, con il contributo della Regione, dall'Istituto sulle tartufaie del programma tartuficolo regionale.
L'Unione tartufai durante l'incontro - riferisce un comunicato della Regione - ha fatto presente all'assessore l'esigenza di trovare un punto d'incontro per l'attuazione certa della legge anche per studiare adeguate risposte alle richieste ed alle aspettative dei proprietari dei terreni, salvaguardando al contempo la libera ricerca dei tartufi da ogni prevaricazione e limitazione contraria ai principi della legge nazionale. Inoltre, e' stato evidenziata la preoccupazione per la costante e lenta riduzione del patrimonio tartuficolo naturale e l'esigenza della tutela della ricerca sociale che coinvolge migliaia di cittadini che si riversano nei boschi alla ricerca del pregiato tubero.
Secondo dati forniti dalle comunita' montane, in Umbria - dove circa il 44 per cento del territorio e' coperto da boschi - sono presenti 704 tartufaie controllate, per una superficie oltre 2.450 ettari, 215 tartufaie coltivate legalmente riconosciute, per una superficie di 283 ettari. Le specie di tartufi commestibili riconosciute dalla legge italiana sono 9, la raccolta viene praticata (legittimamente) nel corso di tutto l'anno, tranne che nei mesi di maggio e settembre.
Negli ultimi anni i raccoglitori di tartufi, muniti di tesserino ed in regola con il pagamento della tassa regionale versata alle Comunita' montane (euro 111, 5), sono stati in media circa 5.400 l'anno. La produzione regionale ufficiale di tartufi rilevata da ISTAT nel decennio 1998-2007 e' stata in media di 25.000 chilogrammi l'anno. Il dato e' sottostimato perche' e' praticamente impossibile rilevare tutto il prodotto raccolto.
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