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di Fulvio Lo Cicero - dazebao.org ROMA – Incontro con le parti sociali rimandato a domani. Come nello stile del Governo più incapace della storia repubblicana, la manovra da 24 miliardi sarà approvata poche ore dopo aver consultato formalmente i sindacati, che non avranno alcuna voce in capitolo. Non solo: ma il Governo si appresta a reintrodurre alcuni degli strumenti anti-evasione di Visco, per i quali l’ex viceministro del governo Prodi fu dileggiato ed accusato di essere un “vampiro”. INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI A comunicare i tempi è stato oggi il portavoce dell’Esecutivo Bonaiuti, il quale ha annunciato che l’incontro con i sindacati avverrà domani mattina, poche ore prima del varo del decreto legge con il quale sarà emanata la manovra economica. Il tutto presumibilmente sarà condito con la solita salsa dei governi berlusconiani: “o così o pomì”, nel senso che l’Esecutivo, in conseguenza della drammaticità di una crisi economica e dei conti pubblici fino ad ora negata e assumendo il fare di circostanza cui queste occasioni obbligano, dirà che non ci sono margini per studiare soluzioni alternative e che, quindi, non si avrà tempo per ragionare e dibattere. Insomma, una manovra degna di uno Stato sudamericano degli anni ’70 del secolo scorso. Inoltre, tanto per non creare equivoci su quale sia il blocco sociale di riferimento del tributarista ministro dell’economia, i rappresentanti dei commercianti e delle imprese sono stati convocati per oggi alle 16 direttamente a Via XX settembre. TRACCIABILITÁ DEI PAGAMENTI Ai rappresentanti di “Fareimpresa” probabilmente Tremonti dovrà indorare la pillola delle “nuove misure” sulla tracciabilità dei pagamenti e sulla fatturazione elettronica. Ma qui, occorre spendere qualche parola in più, perché si tratta dell’intervento più incredibile e significativo dell’inaffidabilità e del dilettantismo che da sempre anima questa maggioranza. Infatti, i due provvedimenti sono farina del sacco di Vincenzo Visco, vice-ministro con delega alle Finanze del precedente Governo Prodi, che, nel 2007, aveva appunto introdotto un sistema di visibilità dei pagamenti il quale, a regime, avrebbe riguardato la quasi totalità dei corrispettivi che professionisti e imprese incassano. In altri termini, l’uso del denaro contante avrebbe progressivamente ceduto il posto agli assegni o alle carte di credito, con contestuale emissione di fatture elettroniche inviate ad un cervellone dell’agenzia delle entrate. In questo modo, l’amministrazione pubblica, grazie anche ad un sistema integrato di controlli con l’anagrafe tributaria e possibilità di verifiche bancarie, avrebbe potuto appurare la reale consistenza del volume di affari di professionisti e imprese, marginalizzando finalmente l’immensa evasione fiscale oggi esistente (120 miliardi stimati nel 2009). Le norme antievasione furono oggetto di una delle più violente campagne mediatiche contro il “Vampiro Visco”, che metteva le mani delle tasche degli italiani, in uno Stato poliziesco degno del compagno Berja di staliniana memoria. Appena insediati al Governo, Tremonti & Co. abrogarono tutti questi provvedimenti, per onorare la cambiale in scadenza con l’elettorato di riferimento, cioè il popolo delle partite Iva cui lo Stato benignamente concede una pressoché totale discrezione nello stabilire l’imposta da versare. Ebbene, ora, questi provvedimenti saranno reintrodotti, senza che lo stesso Tremonti e l’intera maggioranza provino alcuna vergogna. La soglia della tracciabilità sarà ricondotta ai 5000 euro (ora è di 12.500) e sopra questa cifra sarà obbligatoria la fattura tracciabile. Se si considera che, nel decreto sugli incentivi, il Governo ha già reintrodotto un altro provvedimento già voluto da Visco, la stretta sulle compensazioni Iva-Irpef o Ire (cioè, le imposte sulle persone fisiche e sulle società), oggetto di vasti latrocini, come mostrano le inchieste giudiziarie su Telecom e Fastweb, il quadro degli interventi ispirati da Vincenzo Visco appare completo. NON PUÒ MANCARE UN CONDONO EDILIZIO Ma naturalmente, il tributarista ministro dell’economia non può rischiare che si scambi la sua manovra per un provvedimento pensato da Vincenzo Visco e dunque ha dovuto associare alle misure anti-evasione dell’ex vampiro a suo tempo così vituperato, anche sistemi pronto-cassa di gettito che gli appartengono come un pesce appartiene all’acqua in cui nuota: i condoni. Dopo quello fiscale e tombale dello scudo, ora è la volta degli immobili “fantasma”. Una sanatoria e un concordato riguardanti case costruite su terreni demaniali, ad esempio, o immobili del tutto sconosciuti al catasto, dovrebbero fornire circa 6 miliardi. Ancora una volta, un premio a chi ha violato tutte le leggi esistenti in materia urbanistica ed edilizia. GLI ALTRI PROVVEDIMENTI È stata confermato il tetto di 25 mila euro per gli invalidi che chiedono l’indennità di accompagnamento. Per costoro, la somma erogata sarà corrisposta in misura tale da non far superare tale soglia di reddito. Per i coniugi il tetto salirà a 38 mila euro. Ovviamente, è stato alleggerito il taglio agli stipendi dei politici: soltanto il 10% sulla soglia che supera gli 80 mila euro. Gli stipendi dei dipendenti statali rimarranno fermi fino a tutto il 2013. Quelli dei manager subiranno un taglio del 5% da 70 a 130 mila e del 10% oltre questa soglia. I tecnici stanno poi mettendo a punto il “nuovo redditometro”, uno strumento che dovrebbe essere caratterizzato da indicatori che fanno riferimento anche ai redditi passati dei contribuenti, con i quali si sono finanziati gli acquisti presenti. In questo modo, dovrebbe essere monitorata meglio e con più attenzione la capacità di spesa dei contribuenti. Le discordanze saranno valutate alla luce di un accertamento sintetico, in grado di scovare gli occultamenti di ricchezze. Insomma, un tipico strumento anti-evasione del “Vampiro-Visco”, che a questo punto può essere considerato il vero e proprio artefice della svolta di politica fiscale di questa maggioranza. Condividi