REGIONE UMBRIA: PRESIDENTE MARINI NOMINA ASSESSORE STEFANO VINTI

Alla fine, in tempi dove contano principi, imperatori ed imperialisti, la nuova Zarina ha ceduto e l'uomo, le cui origini risalgono alla valle del Carpina, è caduto sulla torta, ma non era ricoperta di cioccolato ( il colore è somigliante, ma cambia il sapore e l'odore). Stefano ha fatto bene ad accettare? Secondo me Siiii... Sono DELEGHE MINIME e RIDICOLE? Bravo Stefano, accetta la sfida e dai a queste deleghe la giusta coniugazione, come nella lingua Italiana non esistono Verbi più o meno importanti, ognuno va messo dove serve e coniugato alla voce giusta per lo svolgimento del tema. Stefano, sei partito dai Box, ora sei in gara e prima della bandiera a scacchi recupera il tempo perso e porta questa grande macchina, L'ORIGINALE, che si chiama Partito della Rifondazione Comunista sul podio, Buon lavoro.

federico santi a me non sembrano per niente male le deleghe, specialmente nel cul de sac in cui c'eravamo infilati e che rischiava di distruggerci. tutta materia sensibile per noi! da non sottovalutare le infrastrutture informatiche, si gioca una partita importantissima su quel versante se la sapremo governare bene.

Come ho avuto modo di sostenere in altri commenti, per come si era sviluppata la vicenda, ritengo che la scelta di insistere sulla candidatura ad assessore regionale del segretario Vinti non sia stata la soluzione migliore tra quelle praticabili. E' vero che aver insistito e fatto "quadrato" sulla sua candidatura ha portato a "vincere" la resistenza del presidente Marini e ad ottenere il rispetto (anche nei confronti del PdCI) dei patti pre-elettorali, dimostrando dunque che il PRC intende farsi valere e NON è disponibile a farsi "calpestare" da alcuno (fattore molto positivo che può aiutare la sinistra a riacquistare un pò di autorevolezza, almeno nei confronti degli alleati), tuttavia le tensioni innescate (interne ed esterne) avranno sicuramente delle conseguenze (alcune si sono già manifestate e consistono nell'aver dover accettare un ridimensionamento in tema di responsabilità/incarichi afferenti il consiglio regionale) e pongono l'assessore regionale designato in posizione leggermente svantaggiata (e maggiormente isolata) all'interno dell'esecutivo. Come rappresenta un elemento di fragilità per la sinistra (e di debolezza politica) che la persona dell'assessore regionale coincida con quella del segretario regionale, ovvero la massima carica territoriale del partito che dovrebbe valutare (ed indirizzare politicamente) l'operato degli eletti/nominati nelle istituzioni. Se, come sostengono ad umbrialeft, è improbabile che Vinti si trasformi da "leone ad agnello" come ha profettizzato un importante esponente del PD umbro (riportato in un'articolo del Corriere dell'Umbria) è tuttavia vero che il "doppio incarico" istituzionale/politico (trattandosi di incarico in esecutivo e non di incarico più prettamente politico com'è quello di consigliere regionale) non può che rendere la sua posizione (e dunque la sua azione istituzionale) più fragile/debole. Certamente sarebbe tuttavia sbagliato (e ingiusto) addebitare alla caparbietà ed all'insistenza di Vinti ogni responsabilità (sono certo che se avesse potuto scegliere avrebbe preferito far parte del consiglio regionale), anche se (almeno visto da fuori da chi, come me, non conosce la situazione interna e gli equilibri del PRC umbro) avrebbe forse potuto valutare maggiormente l'opportunità di fare un passo indietro evitando così un'inizio in salita che sicuramente si farà sentire più avanti (in termini di difficoltà a portare avanti l'azione politica del partito). Ciò non toglie comunque, da persona di cultura progressista che ha a cuore le sorti della sinistra, di augurare a Vinti un buon lavoro e complimentarsi con lui per i traguardi raggiunti (augurandogli sinceramente di conseguirne tanti altri ancora). Anche perchè le deleghe ricevute sono sicuramente importanti e, al di là di come si è svolo questo inzio "travagliato" di legislatura, possono rappresentare per il PRC umbro e più in generale per la sinistra un'opportunità non comune. Specie in un momento così delicato. Dunque tanti auguri a Vinti e l'invito a riflettere - sicuramente superfluo - sull'opportunità/necessità di aprirsi al confronto (e soprattutto di farsi consigliare) da chi ha competenza e conoscenza approfondita di materie così complesse e specialistiche come quelle a lui delegate (evitando di circondarsi di collaboratori solo in funzione degli interessi, che ci sono e sono legittimi, di funzionamento del partito, in termini di sostegno a coloro che meritoriamente prestano ad esso volontariamente il loro tempo). c.f. [http://blog.libero.it/territorio/]

Ma che Marini e Marini! Il niet su Vinti parte dal paese dei "cuccugnao" dove l'ex zarina dalla cupola avveniristica della protezione civile - chissà se anche qui c'è l'ombra della famosa "cricca" degli appalti - in obbedieenza delle lobbyes affaristiche di via Palermo ha ordinato di tenere fuori dalla Giunta colui che aveva avuto l'ardire di dire basta agli affari e alle speculazioni dei soci dell'arcinoto "club 3C" da non confondere con quello canottiero dell'acqua cetosa. Ma Marini si chiamerà pure Catiuscia ma non nulla a che spartire con la Zarina Lorezzintoff e tanto meno con la più celebre stirpe dei Romanov. Se la tuderte ha le carte in regola per salire sul trono della zarina lo si vedrà soltanto se avrà la capacità e la forza di sbarazzarsi dell'enturage insediato dalla sua predecessora. Solo se manderà a casa i Direttori pensionati, se cambierà tutti gli altri Direttori e Dirigenti nominati precedentemente, se farà un ripulisti dei Direttori della ASLL e delle Aziende Ospedaliere, se ruoterà i dirigenti negli incarichi pretendendo capacità, allora potrà salire al trono. Altrimenti dovrà soltanto accontentarsi di tirare avanti sapendo che comunque ci sono 4 consiglieri dell'opposizione di intervenire in soccorso per garantire ai loro padroni di continuare a fare affari.