Gianluca Graciolini Capogruppo PRC SE Gualdo Tadino Comitato Regionale PRC Umbria La richiesta di partecipare al Tavolo regionale per la vertenza Merloni convocato per il 20 maggio che il Comitato dei Lavoratori ha depositato questa mattina nelle stesse mani della nuova Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini, a nostro avviso, è legittima e va pienamente soddisfatta. E' legittima perchè nulla toglie alla rappresentatività delle sigle sindacali maggiormente presenti in questa azienda ma, semmai, aggiunge un di più di democrazia alla rappresentanza di tutte le componenti della fabbrica, cosa per cui la stessa Fiom CGIL, per esempio, a livello nazionale, si sta da anni e soprattutto in questa fase positivamente e giustamente battendo. In questi mesi, il Comitato dei Lavoratori della Merloni ha svolto un ruolo fondamentale e positivo in tutti i passaggi ed in tutte le fasi più cruciali di questa vertenza, lottando perchè essa potesse acquisire un carattere nazionale incontrovertibile, sollecitando dal torpore le stesse organizzazioni sindacali, con particolare riferimento alla CISL, il sindacato prevalente in questa azienda, facendosi promotore di iniziative di mobilitazione dell'intero territorio interessato dalla crisi con le sue articolazioni istituzionali, politiche, religiose, civili e sociali e ponendosi come obiettivo ineludibile la prosecuzione dell'attività produttiva nello stabilimento umbro di Colle e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il Comitato dei Lavoratori ha dimostrato una maturità ed una responsabilità indiscutibili in ogni intervento pubblico ed in ogni iniziativa di mobilitazione: lo stesso ruolo di vigilanza, di pungolo e di sollecitazione che gli operai, con modalità diretta di esercizio della rappresentanza, si sono dati è peraltro servito come punto fermo di garanzia ad evitare nella stessa stesura dell'accordo di programma sottoscritto da Governo e Regioni pericolose ed incomprensibili dimenticanze, compromessi al ribasso, quando non spericolate avventure che avrebbero avuto come esito lo smantellamento finale del sito umbro come la stessa sciagurata ipotesi della Quadrilatero avrebbe senz'altro determinato. Lo stato di incertezza e di confusione che ancora versa su questa vertenza, le allarmanti notizie che da ultimo sono giunte circa la volontà dei commissari di accorpare in un unico stabilimento marchigiano i reparti ricambi, la stessa paradossale vicenda degli anticipi IRPEF e l'urgenza di mettere in campo strumenti e risorse a sostegno dell'Accordo di programma, necessitano ancora di più ed oggi della partecipazione diretta delle lavoratrici e dei lavoratori ad ogni decisione che non sia fatta sulla loro pelle. Questa loro partecipazione al Tavolo regionale non deve nè può spaventare le Istituzioni, la politica, il sindacato: essa non può che costituire un bagno di democrazia e di trasparenza, un'ulteriore garanzia per un lavoro proficuo che salvaguardi in prima istanza i loro diritti e le loro aspettative e con esse le istanze di un intero territorio messo a dura prova da questa crisi nel momento più intenso e cruciale per la principale vertenza dell'economia e del lavoro della nostra Regione e per le sorti sociali dell'intera Fascia appenninica. La loro partecipazione al Tavolo regionale, alla luce delle vicende della crisi dell'Antonio Merloni troppo spesso disistimata con chiare ed evidenti responsabilità ed incongruenze degli stessi sindacati, si configura oggi come diritto sacrosanto acquisito peraltro sul campo della mobilitazione responsabile e della lucidità degli obiettivi che si sono sempre posti: la Presidente Marini e la sua nuova Giunta Regionale ne prendano positivamente e disponibilmente atto e facciano una sforzo di magnanimità. La politica e i nuovi consiglieri regionali che come Maria Rosi, dopo anni di assenza e di disattenzione, oggi si esercitano in proclami operaisti e si trasfigurano in pasionari della causa operaia, diano prova che il loro interesse non è solo strumentale ed episodico. Alla nuova consigliera regionale pidiellina, in particolare, visto che sfoggia con delle belle foto la sua probabile amicizia con Berlusconi, crediamo che non resti difficile dare un contributo fattivo, positivo, concreto e coerente con i proclami alla vertenza: chiami il nuovo ministro dello sviluppo economico, sempre Berlusconi, e lo solleciti a ripristinare le risorse originariamente previste a sostegno dell'Accordo di programma, i 50 milioni di euro. Daremo così atto alla sua buona fede. Condividi