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PERUGIA – Ha per oggetto “Iniziative a sostegno dell’attività venatoria a seguito delle dichiarazioni del Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla sull’abolizione della caccia” l’ordine del giorno presentato dal consigliere provinciale di Sl Enrico Bastioli. Un documento nel quale si sottolinea “il grande valore sociale, il legame e il rispetto verso la natura che ha sempre contraddistinto il movimento venatorio umbro, si disapprovano in toto le dichiarazioni del Ministro e si impegna il Presidente della Provincia di Perugia ad attivarsi presso il Governo nazionale affinchè si chiarisca una volta per tutte se, quelle espresse dal Ministro Brambilla, siano dichiarazioni rese a titolo personale, oppure riflettano i pensieri e i programmi del Governo e della maggioranza parlamentare su questo delicato tema”. Nell’o.d.g. Bastioli fa riferimento alle dichiarazioni del Ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla, in occasione della presentazione del manifesto “La coscienza degli animali" (“Io non credo che una minoranza di 750 mila cacciatori, così censita dall'Istat, possa pretendere di far prevalere le proprie ragioni rivendicando con arroganza la libertà di uccidere animali indifesi quando la maggioranza degli italiani si sente offesa da questo gesto….credo sia possibile e necessario arrivare all'abolizione della caccia anche perché sono certa che esistono modi di divertirsi ben diversi senza uccidere esseri viventi”). “Tali dichiarazioni – scrive Bastioli - risultano lesive della dignità dei praticanti di un'attività legittima e fondamentale proprio per l’equilibrio di fauna e ambiente, nonchè per quel paesaggio che fa scegliere l’Italia e l’Umbria in particolare come meta delle vacanze di moltissime persone; prese di posizioni di questo genere sembrano non tenere in alcuna considerazione il danno economico che deriverebbe dall’abolizione della caccia, viste le migliaia di persone che a tutt’oggi lavorano in questo settore e vista soprattutto la grave crisi economico –finanziaria che sta attraversando il nostro paese. Pur rispettando i principi personali di ognuno, da un Ministro della Repubblica ci si aspetta maggior equilibrio, senza lasciarsi influenzare da pareri personali su materie importanti e delicate come la caccia e che invece richiedono correttezza, razionalità, obiettività e rispetto nei confronti dei cittadini che esercitano nella stretta osservanza delle normative vigenti a livello nazionale e comunitario l’esercizio venatorio”. Bastioli registra anche le dure prese di posizione nei confronti di tali esternazioni espresse sia dai vertici delle associazioni di cacciatori che, soprattutto, da esponenti politici nazionali ed umbri di entrambi gli schieramenti. Condividi