TERNI - La guardia di finanza di Terni ha sequestrato 24 mila euro presso la sede centrale di Roma di una banca in quanto tale somma e' ritenuta pertinente al reato di truffa ipotizzato nei confronti dell'istituto di credito e di due suoi funzionari ai danni del piccolo Comune di Polino (Terni) nell'ambito di contratti di swap. Il provvedimento e' stato eseguito su decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Terni Maurizio Santoloci, su richiesta dei pm Fausto Cardella e Casucci. Si tratta - riferiscono gli inquirenti - di investimenti caratterizzati da alto rischio in quanto strettamente correlati all'oscillazione di parametri economici di riferimento che possono portare nel tempo sia a ingenti perdite che a consistenti guadagni. Solo in provincia di Terni la guardia di finanza ha in corso indagini su swap sottoscritti dai Comuni di Terni, Orvieto, Narni, Stroncone , Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Avigliano umbro e Baschi, che complessivamente hanno sottoscritto contratti per valori nominali per importi estremamente elevati. Soltanto il Comune di Terni ha sottoscritto 15 contratti di swap per un valore nominale di oltre 350 milioni di euro. Dalle indagini della Procura di Terni sarebbe emerso che la banca quale ente, nella persona dei propri funzionari, nel proporre al Comune di Polino un contratto di swap nel 2005, per un importo nominale di oltre 500 mila euro, avrebbe nascosto e omesso di rappresentare l'esistenza di elevati indici di rischio insiti nel contratto, nonche' il sussistere di situazioni di conflitto di interessi. Soprattutto - sempre secondo le accuse - avrebbe consapevolmente omesso di dichiarare al rappresentante del Comune la sussistenza di costi impliciti e /o invisibili che lo stesso comune avrebbe dovuto versare all'istituto di credito in caso di recesso immediato o anticipato dal contratto e comunque gia' insiti al momento della stipula stessa. Tali costi impliciti - secondo gli inquirenti - costituirebbero insomma un indebito vantaggio delle banche e rappresenterebbero dei costi aggiuntivi che, qualora conosciuti all'atto della sottoscrizione dell'operazione finanziaria, potrebbero far venire meno la convenienza economica del contratto stesso determinandone la mancata sottoscrizione. In tal senso i 24 mila euro sequestrati costituiscono l'ingiusto profitto della banca in quanto costi impliciti al contratto sottoscritto dal Comune di Polino . Il reato contestato alla banca ed ai due funzionari e' quello di truffa aggravata ai danni di enti pubblici. Contestualmente continuano le indagini anche per i profili di danno erariale di cui e' competente la procura regionale della Corte dei conti di Perugia e che riguardano la avvenuta assunzione di rischi da parte di enti pubblici, tramite uno strumento eccessivamente pericoloso quale appunto quello degli swap che - ritengono gli inquirenti - se puo' apparire compatibile per una attivita' di impresa, non sembra certo uno strumento idoneo a finanziare un ente pubblico vista la elevata rischiosita' dell'investimento. Il sequestro preventivo e' uno dei primi provvedimenti di questo tipo eseguiti in Italia. In precedenza ne erano stati emessi di analoghi dalla magistratura di Milano e Bari. Condividi