L’Umbria ormai è l’unica regione a non aver completato la propria Giunta regionale.
La vicenda appare paradossale se si considera che la tradizionale coalizione di centro sinistra ha riportato, il 29 marzo, un successo elettorale oltre le più rosee aspettative.
La storia è nota: la Presidente Marini ha varato una giunta senza l’esponente della Federazione della sinistra che alle elezioni ha conseguito un buon 7% e tre consiglieri.
A quel successo sono seguite divisioni tra le componenti della FDS e d un aspro confronto nel gruppo dirigente di Rifondazione a cui, in virtù di un accordo nazionale, spetta il diritto di indicare l’esponente per la Giunta regionale.
A quella fase ha fatto seguito una sintesi unitaria, seppur difficile, dentro Rifondazione, con il riconoscimento unitario dell’indicazione ad assessore del Segretario regionale Stefano Vinti.
Gli errori nella composizione della giunta del PD e della Presidente Marini hanno prodotto una scarsa rappresentanza degli eletti della circoscrizione di Terni. Errori madornali che hanno creato un vero e proprio problema politico, che hanno rotto equilibri territoriali imponendo l’esigenza di un riequilibrio a favore della circoscrizione di Terni.
Rifondazione Comunista, in un incontro bilaterale con il segretario del PD Lamberto Bottini e la Presidente Marini, ha avanzato la propria candidatura ad occupare lo scranno di Palazzo Cesaroni.
Giovedì scorso nell’incontro di coalizione anche il PD ha candidato alla Presidenza un proprio consigliere ed ha offerto al gruppo di Rifondazione la vice presidenza.
Stufara ( Capogruppo pro tempore del PRC) e Vinti si sono dichiarati disponibili a ritirare la loro candidatura alla presidenza purché si andasse a definire un nuovo equilibrio generale, ovviamente a partire dal completamento della Giunta, con la nomina dell’ottavo assessore cosi come è stato indicato dal partito e confermato dal Gruppo consiliare. Su questa ipotesi si sono dichiarati concordi sia Renato Locchi, Capogruppo del PD, che il Segretario Bottini.
Riassumendo: il diritto di Rifondazione ad essere presente in Giunta è ribadito dal partito e dal gruppo consiliare, dal gruppone del PD e dal segretario umbro dei Democratici. Allora l’unica avallo alla Giunta a sette è che la Presidente Marini non sia d’accordo a portarla ad otto o che sia quel comunista di Rifondazione a diventare l’ottavo assessore
Una posizione rischiosa che mette in allarme la sua stessa maggioranza e non solo un alleato pesante come Rifondazione. Una posizione che sfida l’opinione del suo gruppo e del Segretario del suo partito.
Dove vuole arrivare? Forse a modificare il quadro delle alleanze in Umbria o impedire percorsi unitari della Federazione della Sinistra? O continuare in una indebita interferenza nelle vicende interne del PRC e così condizionarne le scelte?.
Un gioco assai pericoloso per la tenuta della coalizione all’avvio di una legislatura che si annuncia assai difficile.
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