PERUGIA - Presentati questa mattina presso il teatro cinema “Zenith” i risultati del progetto “I martedì equo-culturali” organizzati dalla cooperativa Monimbò, Bottega del Mondo di Perugia, che ha coinvolto oltre 100 studenti delle scuole secondarie del comprensorio perugino.
Un percorso formativo che, attraverso giochi di ruolo e simulazioni, ha guidato i ragazzi nella comprensione dei fenomeni della globalizzazione, del consumo responsabile, delle differenze demografiche ed economiche tra i continenti e il ruolo economico nel mercato globale, del problema dello sfruttamento minorile e dei criteri del Commercio Equo e Solidale, con i suoi attori e i meccanismi di funzionamento del sistema.
Un progetto che non si è concluso con la sola teoria ma ha visto gli alunni diventare soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione di un libro di favole pensato come strumento didattico rivolto ai bambini della scuola primaria. Gli alunni hanno, inoltre, curato la parte relativa alla stesura del testo, traducendo argomenti complessi in un linguaggio fruibile e adatto a bambini della scuola primaria oltre che la parte grafica e di impaginazione. In alternativa alcune classi hanno realizzato dei cortometraggi, curando la stesura dei testi, la realizzazione delle riprese e il montaggio del video.
Un'esperienza importante di “peer education” – ha affermato Sara Sepicacchi, responsabile educazione Monimbò – che si aggiunge alle tante intraprese in questi anni con l'obiettivo di formare “cittadini e cittadine del mondo” che sappiano operare le proprie scelte in maniera critica e consapevole, per promuovere la crescita culturale e la formazione civica della nostra società.
Un grazie particolare – ha concluso Sepicacchi – va ai soggetti istituzionali che in questi anni si sono adoperati per l'approvazione della Legge Regionale 3/07 con la quale si è riconosciuto il valore del commercio equo e solidale ed il suo ruolo rilevante nella promozione dell'incontro fra culture diverse e nel sostegno alla crescita economica e sociale, nel rispetto dei diritti individuali, dei Paesi in via di sviluppo".
Dopo allora, infatti, il numero di alunni coinvolti a livello regionale nei progetti di educazione alle scuole è cresciuto da 100 a 3800.
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