Sul Giornale dell’Umbria, proprietà del noto imprenditore Colaiacovo, il notista politico del giornale confindustriale Pier Paolo Burattini avanza la tesi che la presidente della Regione, Catiuscia Marini, sia ostaggio della parte più retriva e antiprogressista del padronato umbro.
Burattini, oltre a dare una sua personalissima e singolare interpretazione della riunione della coalizione di centrosinistra di giovedì, azzarda dinamiche interne a Rifondazione che non trovano particolare riscontro nelle caratteristiche e nei percorsi politici dei protagonisti citati (Goracci, Stufara e Vinti).
In particolare il Burattini accredita la tesi che vorrebbe una parte del padronato umbro “allarmato” per l’ingresso, possibile, di Stefano Vinti nella squadra del presidente Marini. Può darsi che quella parte di imprenditori regionali non particolarmente vocati al fare impresa di qualità, non portati ad investire in ricerca e sviluppo, restii alla costruzione delle filiere produttive e a poli industriali di eccellenza, ed altrettanto restii a render conto dei milioni che hanno ricevuto dalla Regione per le loro fantomatiche strategie di sviluppo, abbiano qualche timore.
Viene invece da pensare che un’altra parte di imprenditoria ricordi perfettamente che le proposte di legge per l’istituzione dei “distretti industriali” e dei “poli di eccellenza” portino la firma del capogruppo del Prc in Consiglio Stefano Vinti. Ma siamo certi che chi ha animato il dibattito in questi anni intorno alla necessità di una politica industriale regionale, e intorno ad una normativa che responsabilizzi le multinazionali nei confronti del territorio (oppure intorno alla necessità di rafforzare le filiere corte), sarà in grado di creare relazioni positive con la parte più dinamica dell’imprenditoria regionale.
Chi ha inventato la Commissione speciale sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Umbria saprà ricevere le attenzione dagli imprenditori onesti che rispettano le regole del gioco. L’impressione, comunque, è che almeno una parte dei lavoratori dipendenti, dei precari e dei pensionati, non sarà affatto allarmata, signor Burattini, dal possibile ingresso di Vinti in giunta.
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